A quindici anni di distanza dall'operazione che portò cinquantuno persone in carcere, accusate in base all'ipotesi di un intreccio tra mafia, affari e politica in Basilicata, la magistratura smonta, in una sentenza e, il reato di associazione di stampo mafioso. La maxi operazione venne chiamata "Iena 2". Solo due le persone condannate. A finire alla sbarra erano state in ventisette.
I giudici del tribunale di Potenza hanno condannato a quattordici anni di reclusione Renato Martorano e a dodici Dorino Stefanutti . Entrambi sono ritenuti responsabili di un’estorsione col metodo mafioso messa in atto attraverso minacce, violenze e pressioni psicologiche nei confronti dell’imprenditore Quirino Guarino, vittima di usura. L'uomo avrebbe dovuto restituire la prima rata di pagamento di un prestito di 30mila euro. A dare notizia della sentenza e del suo esito clamoroso è il quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno".
Per tutti gli altri imputati o il fatto non sussiste o le accuse sono andate in prescrizione, come per l'ex presidente della Camera di commercio di Potenza ed ex deputato Lillino Lamorte, per il suo segretario e per il dirigente del Ircss-Crob (azienda ospedaliera di Rionero in Vulture in provincia di Potenza), Gianluca Amendola.
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