Il premier Giuseppe Conte è decisamente ottimista sul futuro del suo governo. Così fiducioso che la litigiosa maggioranza giallorossa possa durare a lungo che avrebbe deciso di ristrutturare l’appartamento al terzo piano di Palazzo Chigi.
La notizia, riportata da Il Tempo, è supportata da documenti. Un preventivo dei lavori è stato messo nero su bianco lo scorso 25 ottobre mentre il contratto per la loro realizzazione tra la Presidenza del Consiglio e Romeo Gestioni è stato firmato pochi giorni dopo, il 5 novembre. Subito dopo, sono partite le operazioni di ristrutturazione.
Il motivo dell’avvio di questa opera non è ancora chiaro. Non si sa se il premier abbia deciso di andare a vivere in maniera stabile a Palazzo Chigi. Lo staff del premier ha precisato che gli interventi nell’appartamento erano stati decisi da tempo e non da Conte. Si parla di“lavori di straordinaria manutenzione relativi all’adeguamento funzionale di parte del terzo piano per esigenze del Presidente del Consiglio dei ministri”.
I documenti della Presidenza del Consiglio, però, raccontano che il tutto è avvenuto di recente. Parlando con Il Tempo, gli staff dei predecessori di Conte hanno peraltro smentito di aver mai autorizzato una ristrutturazione del genere. L’ex premier Gentiloni non ha quasi mai messo piede nell’appartamento in questione mentre Renzi ha sì abitato nell’appartamento ma non avrebbe fatto compiuto nessuno intervento tanto che avrebbe acquistato a spese sue, giusto un divano letto.
I lavori sono costati quasi 23 mila euro, iva compresa. È stata installata una porta blindata dotata di “occhio magico” nel corridoio del terzo piano, accanto all’ascensore 1. Sono state realizzate anche alcune pareti divisorie in lastre di cartongesso e una tramezzatura rinforzata nel corridoio.
Sono stati sostituiti i vecchi sistemi di chiusura delle stanze 301, 302, 303, 304, 305, 338, 364 e 364d che ora hanno nuovi cilindri di tipo “europeo”. Non manca l’impianto antifurto e antintrusione, non si sa a cosa possa servire visto che siamo all’interno di Palazzo Chigi, con impianti tv a circuito chiuso e telecamera a colori ad alta risoluzione.
Nuovi anche gli impianti idro-sanitari mentre sono stati messi gli attacchi per lavatrice, asciugatrice e lavapiatti. Il pezzo pregiato è la cabina doccia “in metacrilato con base in acciaio galvanizzato, fondo antiscivolo, cristalli temperati di sicurezza scorrevoli e tettuccio trasparente apribile, 8 idrogetti regolabili ad effetto massaggiante ad azione alternata, posti in verticale sulla parete attrezzata, a 4 idrogetti dorsali, rubinetteria con miscelatore monocomando, asta, doccetta con getto regolabile, deviatore di selezione, sedile, specchio e vano portaoggetti, compresa elettropompa e serbatoi per getto costante”.
Infine sono state eseguiti altri lavori, tra cui la ritinteggiatura delle mura. Totale, iva inclusa, 22.950,13 euro, di cui poco più di 10mila sono serviti per la manodopera e 8.100 per i materiali. E se finisce l’incarico di governo?
Intanto sulla vicenda è intervenuto palazzo Chigi: "I lavori in corso nell'appartamento in uso ai Presidenti del Consiglio dei Ministri, di cui si legge nell'articolo, non sono stati disposti su richiesta del Presidente Conte ma sono stati programmati da tempo quali necessari 'Lavori di bonifica, riqualificazione impianti e adeguamento alla normativa antincendio'. Questi lavori riguardano non solo l'appartamento in uso ai Presidenti ma tutti gli ambienti di Palazzo Chigi e sono in corso di realizzazione da alcuni anni, ben prima che Giuseppe Conte diventasse Presidente del Consiglio". "Sono interventi resisi necessari -viene precisato- per adeguare il palazzo seicentesco alle normative di sicurezza attualmente in vigore e vengono effettuati per singole porzioni di immobile, in modo da non compromettere il suo complessivo utilizzo a fini istituzionali. Il Presidente Conte è il primo, tra i suoi predecessori, che si è reso disponibile a consentire questi lavori di adeguamento, ormai non più rinviabili, anche nell'appartamento riservato alla Presidenza".
"Tale disponibilità -si aggiunge- ha reso possibile effettuare questi lavori e ora si sta finalmente intervenendo negli ambienti di rappresentanza del primo e del terzo piano e in particolare nell'alloggio in uso istituzionale ai Presidenti del Consiglio.
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