Desta preoccupazione l'aumento del numero di decessi causati, almeno da quanto viene riferito dai bollettini ufficiali, dal Sars-Cov2, ma secondo quanto dichiarato dagli studiosi dell'Ihme la curva potrebbe finalmente subire una discesa intorno a Natale.
I ricercatori dell'Institute forhealth metrics and evaluation (Ihme) dell'Università di Washington, istituto fra l'altro finanziato dal milionario e principale fondatore di Microsoft Bill Gates (nome che ormai spunta sempre fuori quando si parla di Coronavirus), prevedono che anche per questo mese il numero dei morti collegati al Covid resterà alto, per poi arrivare ad una discesa a fine dicembre, tra il 20 ed il 23. Gli scienziati, tuttavia, non riportano dati incoraggianti, dal momento che parlano addirittura di un totale di 90mila morti in Italia nel mese di gennaio. Secondo il dottor Lorenzo Monasta, epidemiologo dell'istituto Burlo Garofolo di Trieste e collaboratore italiano di Ihme, fino al mese di dicembre resteremo in uno stato di plateau."Non bisogna guardare ai dati quotidiani, quando si studiano i morti, perché spesso le notifiche dei decessi arrivano con qualche giorno di ritardo", ha dichiarato il medico a "Repubblica". "Meglio fare una media mobile basata su più giorni".
Il messaggio che gli scienziati vogliono far arrivare è che purtroppo il Covid-19 continuerà a mietere vittime. "Stiamo ancora vedendo un numero di nuovi casi alto, molto superiore ai 20 mila", aggiunge Monasta. Ma come mai sino ad oggi il numero di decessi non è ancora sceso? A spiegarlo è il dottor Graziano Onder dell'Iss che periodicamente fornisce dei rapporti sulla mortalità causata dal Coronavirus. "In base ai nostri dati, mediamente passano circa due settimane tra il tampone positivo e il decesso. Però è plausibile che in certi casi possa trascorrere anche un mese, come sostengono alcuni colleghi", dichiara a "Repubblica". Ecco perché è necessario attendere ancora un po' per avere una situazione chiara per quanto concerne il numero dei decessi. Ad ogni modo, le terapie somministrate adesso ai pazienti Covid hanno notevolmente migliorato la situazione, anche se non è ancora a disposizione un farmaco specifico per contrastare la malattia. "Ha dato alcuni risultati giusto il cortisone, qualcosa forse fanno le eparine a basso peso molecolare per certi casi, ma non ci sono antivirali che combattano il Coronavirus", afferma Onder.
Importante anche analizzare il modo in cui sono distribuiti i decessi sul territorio. L'aumento del numero è dovuto anche al fatto che in questo momento le morti non si verificano più solo nel nord Italia, come era accaduto la scorsa primavara, ma anche nel centro e nel sud. Sono i decessi che si verificano nel centro e nel sud Italia a determinare l'innalzamento della curva.
Durante la prima ondata, riferiscono dal Dipartimento di epidemiologia e prevenzione (Dep) del Lazio, nel nord i morti sono stati del 72% in più di quelli attesi, mentre nel resto del Paese la percentuale è stata del 10%. Adesso la situazione è ben diversa: nei primi 15 giorni di novembre, infatti, la percentuale è stata del 75% nel nord, e 46% nel resto d'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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