L'ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, è stato rinviato a giudizio insieme ad altre 17 persone nell'ambito di un'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco. Pisani deve rispondere dei reati di favoreggiamento e abuso d’ufficio. A processo anche i tre fratelli Iorio, imprenditori, l'ex contrabbandiere Mario Potenza e i suoi tre figli. La prima udienza si terrà il 24 gennaio.
Gli arresti di giugno
Lo scorso mese di giugno scattarono numerosi arresti e furono posti sotto sequestro alcuni ristoranti situati nelle zone eleganti di Napoli e in altre città. Secondo gli inquirenti i locali sarebbero frutto del riciclaggio di denaro sporco. Dopo lo scoppio dello scandalo il capo della mobile Vittorio Pisani, autore di molte indagini che hanno portato a decine di "arresti eccellenti", da ultimo quello di Michele Zagaria, capo dei Casalesi, fu raggiunto da un avviso di garanzia e dal divieto di risiedere a Napoli. Attualmente il vicequestore Pisani presta servizio al servizio centrale operativo a Roma.
Amicizie pericolose
Quando scattò il blitz delle forze dell'ordine, lo scorso giugno, nell'abitazione di Potenza furono sequestrati 10 milioni di euro nascosti nelle intercapedini del muro, e l’imprenditore Marco Iorio, titolare di diversi pub, ristoranti e pizzerie, tra Napoli, Caserta e altre
città. Proprio Iorio aveva stretto amicizia con Pisani, che, secondo l’accusa, da questi avrebbe ricevuto il consiglio di "mettere a posto le carte" mentre l’inchiesta del pm Sergio Amato e Enrico Parascandalo era in corso.
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