Procura di Milano indaga sul caporalato dei rider clandestini

Aperto un fascicolo sul fenomeno degli immigrati clandestini che lavorano come rider senza documenti e senza licenza

Procura di Milano indaga sul caporalato dei rider clandestini

Ieri vi avevamo raccontato come molti dei rider per le consegne a domicilio fossero di fatto "fattorini fantasma", essendo privi di regolare licenza, in quanto clandestini sul territorio italiano. Un'inchiesta del Corriere della Sera che ha svelato il malaffare: una sorta di tangente con la quale chi è irregolare ma vuole lavorare si compra l'account di un rider in regola.

Bene, oggi, la Procura di Milano ha aperto un'indagine conoscitiva sul fenomeno per "verificare violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, a loro tutela, l'aspetto della sicurezza pubblica sulle strade e i profili igienico-sanitari riguardanti i contenitori che utilizzano".

Un fascicolo per far luce sull'aspetto di sfruttamento dei lavoratori e tra i lavoratori, come il caporalato, e sulla presenza di clandestini.

Nelle ultime settimane, grazie ai controlli, tre lavoratori sono stati trovati privi di documenti in regola.

L'indagine, come riporta TgCom24, è coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti e condotta dalla squadra specializzata di Polizia giudiziaria e dalla Polizia locale.

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