Pronto Soccorso, Bologna prova il limite di attesa a 6 ore

L'Emilia Romagna è pronta a lanciare la sua sfida al limite nazionale delle 8 ore di attesa per i pazienti all'interno del pronto soccorso e lo fa cercando di abbassarlo a 6 ore

Pronto Soccorso, Bologna prova il limite di attesa a 6 ore

La sfida dell'Emilia Romagna è quella di riuscire a ridurre l'attesa al pronto soccorso perché l'assessore regionale alla sanità Sergio Venturi ritiene sia un discorso di "Dignità umana"

L'Emilia Romagna è tra le regioni più virtuose in fatto di sanità, infatti stando a quanto dichiarato dallo stesso Venturi il pronto soccorso riesce a gestire una chiamata nelle 8 ore (limite nazionale previsto) nel 90% dei casi. Quindi, secondo la Giunta Bonaccini è possibile provare a fare un discorso in cui si possono provare a restringere i tempi limiti. Rendere il presidio ospedaliero idoneo ad una gestione simile:"Non sarà un discorso facile", infatti continua Venturi "Ci sono ancora moltissimi discorsi da fare. Innanzitutto occorre trovare soluzioni a problemi di organizzazione ma soprattutto la mancanza di personale è il primo vero blocco che si può incontrare. Bisogna sentire il ministero per vedere di riuscire ad assumere nuovo personale".

Venturi traccia anche un bacino di medici a cui si potrebbe attingere:"Stiamo pensando di assumere specializzandi dopo il terzo anno. Ciò consentirebbe di liberare nuove risorse lavorative". L'assessore regionale inoltre cerca di spiegare di come il problema non risieda soltanto nel reparto d'urgenza ma che sia molto diffuso anche all'interno di altri reparti, come quello di ortopedia. Per riuscire ad agire però, spiega al Bologna Today, occorre che sia lo stesso governo a movimentarsi poiché la norma deve essere a livello nazionale.

"Stiamo

pensando anche di assumere medici senza specializzazioni, con contratti a tempo determinato da libero-professionisti", l'assessore ha comunque ribadito che senza un discorso nazionale la regione in autonomia può fare ben poco.

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