Prostituta col pancione: i clienti pagano il triplo per una prestazione

Una giovanissima prostituta rumena incinta di sette mesi costretta a prostituirsi

Prostituta col pancione: i clienti pagano il triplo per una prestazione

È una storia di degrado estremo quella raccontata oggi dal Corriere della Sera. La storia di una prostituta romena costretta a prostituirsi nonostante sia incinta di sette mesi. I clienti non solo non si fanno problemi, ma addirittura si mettono in fila per avere le prestazioni di questa giovanissima ragazza. Alcuni arrivano addirittuta a pagarla il doppio se non il triplo pur di passare un po' di tempo con lei.

Il pancione è ormai evidente. Eppure la prostituta, di cui non sono state rivelate le generalità, si prostituisce tutte le sere della settimana, fino quasi all’alba. A costringerla, nonostante la gravidanza in stato avanzato, sono i "protettori" che, quando la giovane si rifiuta di andare a lavorare, la riempiono di botte. "Per loro è una miniera d’oro – spiega al Corriere della Sera suor Eugenia Bonetti, presidente dell’associazione Slaves no more – visto che, proprio grazie al suo stato interessante, li fa guadagnare due o tre volte la tariffa ordinaria".

Come denuncia suor Eugenia Bonetti, la giovane prostituta è considerata "una attrazione da sfruttare finché dura, fino a che non sarà in grado di soddisfare le aberranti fantasie: una mamma, poco più che bambina, senza preservativo". Quelle a cui la prostituta al settimo mese di gravidanza è infatti sottoposta sono "prestazioni non protette" che rischiano di infettare anche il bimbo che porta in grembo.

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