I Vigili del Fuoco tornano a protestare contro le conseguenze della riforma Madia della Pubblica amministrazione. Oggi i pompieri dimostreranno con sit-in simultanei in tutte le province d'Italia in vista della prossima approvazione del decreto di riforma del Corpo nazionale che dovrebbe essere licenziato a giorni da Palazzo Chigi.
Nel mirino delle contestazioni c'è la disparità di retribuzione con gli altri impiegati pubblici inquadrati nel cosiddetto "comparto sicurezza": con l'approvazione del decreto, spiegano i rappresentanti della sigla sindacale Conapo, "le retribuzioni sarebbero di 300 euro inferiori a quelle della polizia, con cui pure i pompieri condividono lo stesso ministero". Va peraltro precisato che questa differenza è di 300 euro per le qualifiche più basse, ma sale fno a triplicare per i gradi più alti.
Il sindacato dei Vigili del Fuoco chiede di "inserire nel decreto di riforma un preciso vincolo normativo per destinare gli aumenti retributivi al solo personale in divisa sino al raggiungimento dell'equiparazione" in quanto "sono gli unici paragonabile agli altri corpi in termini di rischio e di obblighi lavorativi e sono gli unici che nel confronto ne escono gravemente sottopagati". Gli animatori della protesta, inoltre, sottolineano le disparità di trattamento anche in materia previdenziale e di carriera. Una serie di rivendicazioni ben riassunte nella protesta del segretario generale del Conapo, Antonio Brizzi, che è al settimo giorno di sciopero della fame dopo giorni trascorsi in divisa davanti ai palazzi del governo.
Un governo che viene contestato, peraltro, non solo per le decisioni in materia di
retribuzioni e carriera, ma anche per i mancati stanziamenti al corpo in termini di mezzi e risorse: dai mezzi antincendio dei Forestali assegnati ai carabinieri fino ai camion che montano copertoni del 1997, da mesi ormai i pompieri sono sul piede di guerra e lamentano di sentirsi abbandonati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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