Sono circa quattrocento i migranti ospiti del Cara di Borgo Mezzanone e del ghetto confinante che manifestano a Foggia davanti alla villa comunale. I migranti chiedono migliori condizioni di vita, ma anche più celerità per ottenere il riconoscimento del diritto d'asilo. Tra i dimostranti anche tantissimi ospiti della baraccopoli vicina al Centro di accoglienza. I migranti sono contrari allo sgombero del ghetto e ribadiscono la loro volontà di non voler andare via.
Sul posto ci sono carabinieri, polizia di Stato e polizia locale. I migranti sfileranno per le strade della città fino alla stazione ferroviaria. La manifestazione è stata organizzata dal comitato "Campagne in lotta" da sempre al fianco degli immigrati. "Ci sfruttano, ma al tempo stesso sulla nostra pelle i politici costruiscono campagne elettorali per dividerci, mettendo italiani e immigrati gli uni contro gli altri". È questa la denuncia dei migranti oggi scesi in piazza nel capoluogo pugliese. Hanno rinunciato a un giorno di lavoro in campagna per far sentire la loro voce ai cittadini e alle istituzioni.
Diverse le richieste: dalla difficoltà di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno, alla necessità di trovare lavoro e paghe giuste e oneste. I migranti lamentano di essere costretti a lavorare irregolarmente senza alcuna tutela, senza la possibilità di avere una casa e senza il trasporto sul luogo di lavoro che, secondo loro, dovrebbe essere garantito dagli agricoltori. Tra le proteste anche quelle degli ospiti del ghetto, l'insediamento abusivo di Borgo Mezzanone, dove è in atto la fase di smantellamento da parte della prefettura e della procura di Foggia. I migranti hanno fatto capire che la loro intenzione è quella di rimanere in quel ghetto e che, dunque, non vogliono andare via. "Non ci piace la politica e quello che sta facendo Salvini. Ci vuole mandare via, ma noi rimarremo qui. Sono in Italia dal 2013 e da sei anni lavoro nelle vostre campagne. Un lavoro che nessun italiano vuole fare. Non facciamo del male, siamo qui solo per lavorare. Perché Salvini ci vuole mandare via?", ha dichiarato alla stampa un manifestante.
Ma, come si legge sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno", è proprio al ministro dell'Interno Matteo Salvini che si rivolgono: "Salvini per favore aiuta noi africani. Aiutaci a trovare un lavoro e ad avere i documenti, questa non è vita", chiede al ministro uno dei tanti migranti che ha partecipato alla marcia di protesta.
"Sono diversi mesi che nella baraccopoli di Borgo Mezzanone vediamo le ruspe e centinaia di uomini delle forze dell’ordine, venuti per distruggere le nostre case, costruite con fatica per trovare riparo dopo una giornata di duro lavoro in campagna.
La chiamano ‘Law and Humanity’, ma di umano questa operazione non ha proprio nulla" dichiara in una nota il comitato organizzatore che aggiunge: " È dal 2015 che chiediamo la regolarizzazione per chi si spacca la schiena nelle vostre campagne, ma i fatti parlano da soli. Pochissimi sono riusciti ad avere quei documenti, quasi nessuno a Borgo Mezzanone. "- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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