"Raccogli l’accendino": la folle morte di Abdul, investito dal treno

Secondo il fratello maggiore, il 15enne vittima di una sfida finita in tragedia

"Raccogli l’accendino": la folle morte di Abdul, investito dal treno

"Un amico di Abdul ha tirato fuori un accendino e lo ha gettato sul binario 3. Poi ha sfidato mio fratello: 'Vediamo se hai il coraggio di raccoglierlo…'". Un gioco folle finito in tragedia. Così, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, sarebbe morto il 15enne Abdul El Essaidi alla stazione di Parabiago.

È stato Anas El Essaidi, fratello 19enne della vittima, a raccontare cosa è successo davvero nella maledetta serata del 20 novembre. Abdul non si sarebbe steso sui binari, come era emerso dalle prime testimonianze degli amici che lo hanno visto morire. "Mio fratello non si è mai sdraiato sul tracciato ferroviario. Era un ragazzo serio, tranquillo", prosegue il fratello. Anas non era alla stazione ferroviaria di Parabiago, ma gli amici di Abdul gli hanno raccontato tutto. Dopo qualche esitazione, il 15enne ha accettato la sfida. Pare abbia fatto anche qualche passo tra i binari. Intanto teneva d'occhio un treno che arrivava davanti a lui, ma su un altro binario. Così non si sarebbe accorto del regionale diretto a Domodossola che arrivava alle sue spalle, e che lo ha centrato senza scampo.

La Procura di Busto Arsizio ha aperto un'inchiesta, e anche il racconto di Anas sarà esaminato. Sul caso indagano anche gli agenti della Polfer di Milano e Rho.

Intanto a San Giorgio su Legnano, il paese dove la famiglia El Essaidi vive dal 1996, c’è sgomento. Sono descritti come persone tranquille e ben integrate: il padre 48enne fa il muratore, la madre 50enne è casalinga. Anche i due fratelli maggiori di Abdul, la studentessa universitaria Asma di 21 anni e il 19enne Anas sono noti in paese. "Una famiglia educata", ha detto al Corriere il sindaco di San Giorgio, Valter Cecchin, "che vive in un appartamento di proprietà del Comune". Il sindaco ha raccontato l'incontro col padre di Abdul, dopo la tragedia: "Lui era sconvolto, ma ormai rassegnato: 'Se Dio ha voluto così...', mi ha detto. Poi mi ha riferito la volontà della famiglia, che desidera che il corpo del figliolo venga sepolto in Marocco".

Abdul El Essaidi

frequentava il primo anno dell’Istituto professionale Antonio Bernocchi. Ieri mattina i compagni hanno osservato un minuto di silenzio e poi, insieme agli insegnanti e a una psicologa, hanno ricordato il loro compagno di classe.

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