La Squadra mobile della Questura di Ragusa ha arrestato un ragazzo di 21 anni per violenza sessuale nei confronti di una 12enne. Nel corso delle indagini è, infatti, emerso che l’accusato contattava attraverso gruppi di WhatsApp le bambine più piccole, vittime perfette perché più innocenti e, quindi, maggiormente suggestionabili. La piccola, oltre ad avere subito una violenza fisica, sarebbe stata costretta a praticare “rapporti virtuali” più volte al giorno con l’indagato.
Risulta, inoltre, che la giovanissima non sia stata l’unica a cadere nelle grinfie del 21enne. Anche un’altra ragazzina, infatti, ha denunciato di essere stata vittima di un tentativo di adescamento da parte dell’arrestato ma, fortunatamente, non sarebbe caduta nella sua trappola.
All'arresto del pedofilo si è giunti grazie alla preziosa collaborazione delle famiglie delle adolescenti. Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, il giovane si inseriva in particolari gruppi WhatsApp frequentati da minorenni. Una volta entrato, controllava i vari profili esistenti e, in base ai suoi perversi gusti, sceglieva la vittima chiedendole, successivamente, di inviargli foto e video. Nel caso della 12enne, l'indagato avrebbe anche tentato di convincere le sue amiche ad allacciare la malsana relazione con lui.
Nel blitz effettuato nella casa dell’arrestato, la polizia ha sequestrato diversi dispositivi informatici che, al momento, sono ancora in fase di analisi. Eppure, come se nulla fosse, il giovane avrebbe postato su Facebook minacce nei confronti delle famiglie delle vittime che lo avevano denunciato.
Gli investigatori ritengono che ci possano essere altre
innocenti vittime, non ancora identificate, adescate prima dell'inizio dell'attività d'indagine. Per questo motivo, invitano tutte le minorenni coinvolte nel caso a rivolgersi immediatamente alla Squadra mobile di Ragusa.
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