Rai, cda unanime: sì a deroghe per il tetto compensi dei "big"

Il Cda della Rai a guida Mario Orfei ha approvato all'unanimità il piano che permetterà di derogare alla norma che fissa un tetto massimo ai compensi per gli artisti

Rai, cda unanime: sì a deroghe per il tetto compensi dei "big"

Unanimità in Cda Rai al piano che fissa parametri e criteri per derogare alla norma che fissa un tetto ai compensi per gli artisti e per quanti hanno a che vedere con programmi di intrattenimento e infotainment.

Lo apprende l'AGI al termine dei lavori del Cda che ha visto l'esordio di Mario Orfeo nel ruolo di direttore generale. Con questo piano saranno definiti i programmi e le figure professionali ad essi legate che potranno contare su un compenso annuo superiore ai 240mila euro fissati per legge.

Il punto di partenza è stato, a quanto si apprende, il parere dell'Avvocatura generale dello Stato che nelle scorse settimane aveva aperto la strada a questa ipotesi. Parere che però lasciava ai soli vertici Rai il compito di individuare i criteri per procedere in tal senso ed evitando al contempo deroghe a pioggia, considerando invece un obiettivo di contenimento costi, di spending review nel servizio pubblico.

Il piano messo a punto avrà come obiettivo quello di evitare possibili "fughe" di artisti e big verso altri competitor motivate anche dall'aspetto economico oltre che progettuale.

In un comunicato Rai viene quindi detto che il Cda ha approvato la delibera riguardante il "Piano organico di criteri e parametri per l'individuazione e la remunerazione dei contratti con prestazioni di natura artistica". Si tratta di un piano soggetto a verifica annuale che partendo appunto dall'applicazione "puntuale" della legge e recependo le indicazioni contenute nel parere dell'Avvocatura dello Stato e fornite dal ministero per lo Sviluppo economico, ha per obiettivo quello di "tutelare il futuro aziendale" e nello stesso tempo "salvaguardare la necessità di stare sul mercato continuando a svolgere al meglio la missione di servizio pubblico come testimoniano, solo per citare recentissimi esempi, programmi quali il ricordo di Falcone e Borsellino o Notte a Venezia".

Il documento è stato illustrato ai consiglieri dal dg e individua criteri "quanto più possibili oggettivi" da adottarsi per la definizione di prestazioni per le quali sia possibile il superamento del limite retributivo dei 240mila euro. E per ogni deroga al tetto "dovrà essere fornita adeguata motivazione resa esplicita in fase contrattuale da parte degli organi responsabili".

In particolare, il documento approvato oggi precisa che "possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale in termini di elaborazione del racconto nelle sue diverse declinazioni, in maniera coerente all'obiettivo generale di servizio pubblico".

Per quanto riguarda i parametri per i compensi, il piano prevede una riduzione in misura almeno pari al 10% che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi. I criteri del piano "hanno lo scopo - dice ancora la nota di viale Mazzini - di esplicitare, strutturare ulteriormente e migliorare le pratiche già in atto per un utilizzo sempre più attento delle risorse economiche con il primo obiettivo della creazione di valore attraverso la produzione di contenuti di qualità".

Viene riconosciuto che la tutela del futuro del servizio pubblico "passa

necessariamente anche attraverso la possibilità di continuare ad avvalersi di grandi professionalità che contribuiscano a creare prodotti autorevoli e riconoscibili", per l'appunto evitare che i big lascino la Rai.

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