Un finto ministro che ha cercato di truffare il presidente Marcello Foa. Sarebbe questo, secondo l'AdnKronos, il motivo del nervosismo che da giorni aleggia in Rai.
Il tentativo di truffa sarebbe avvenuto tra aprile e maggio scorsi e avrebbe preso di mira proprio il presidente. Foa sarebbe stato il destinatario di una email il cui mittente si sarebbe presentato come un ministro del precedente governo, Giovanni Tria. Il finto ministro avrebbe così chiesto a Foa il versamento di una somma per un progetto legato al commercio estero italiano. Subito il presidente avrebbe informato l'ad Fabrizio Salini.
Così sarebbero partite le indagini che hanno portato alla clamorosa scoperta: il mittente della mail non era il vero ministro Giovanni Tria e la richiesta di denaro una grossa truffa. Tutto è stato quindi denunciato all'autorità giudiziaria.
Per cercare di fare chiarezza sull'accaduto però si deve fare un passo indietro e tornare al 15 novembre scorso. Un mese fa, da Fnsi e Usigrai arrivò la notizia che l'account bancario del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, era stato violato da un hacker informatico. La Rai si attivò subito per risolvere la questione dato che la frode ai danni di Ranucci si credeva collegata a quanto capitato a diversi profili delle utenze aziendali. Da Viale Mazzini venne infatti fuori che anche altri account erano stati oggetto di una truffa informatica. Ma non ci furono altre spiegazioni.
Dopo pochi giorni di silenzio, Repubblica portò alla luce una frode informatica ai danni dei vertici Rai, collegando il fatto al caso Ranucci. E arriviamo così al 9 dicembre quando i consiglieri Rai Borioni e Laganà, auspicando trasparenza sulla vicenda dell'intervista di Monica Maggioni ad Assad, hanno colto l'occasione per chiedere chiarezza anche sul presunto tentativo di truffa ai danni di Fabrizio Salini e Marcello Foa. Due giorni dopo, anche il segretario Usigrai ha chiesto "spiegazioni urgenti" sul tema, ritenendo "inaccettabile il silenzio aziendale".
Nonostante le richieste, non è ancora arrivata nessuna spiegazione. Il motivo? Rispettare il segreto istruttorio visto che sono ancora in corso alcuni approfondimenti. Viene solo rimarcato il fatto che non c'è stato alcun danno per l'azienda e che il tentativo di truffa non è andato a buon fine.
Ora, dopo mesi di silenzi, l'AdnKronos fa luce sulle tesioni in Rai.
Alla base c'è la una truffa, per fortuna smascherata, ai danni del presidente Marcello Foa. Viale Mazzini ha spiegato che il tentativo di estorsione non si sarebbe ripetuto e che non è stato violato né compromesso alcun sistema informatico aziendale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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