Se l'assalto all'ostello dei migranti, nel quartiere Oregina di Genova, abbia una matrice razzista o meno saranno le indagini a stabilirlo. "Non è una questione di pelle, l'avremmo fatto anche se fossero italiani", assicura Francesco, 19 anni, che giura di non aver patecipato alla spedizione punitiva oganizzata da un gruppo di giovani incappucciati contro il centro di accoglienza. Domenica sera, mentre era in compagnia di un'amica sul piazzale della chiesa Nostra Signora di Loreto, è stato avvicinato da tre nordafricani: "Mi hanno puntato il coltello alla gola. - spiega al cronista de La Repubblica - Mi hanno portato via il portafoglio. Ho denunciato tutto ai carabinieri". Per la gente del posto il raid è l'epilogo di una sequenza di "fatti gravi": furti, palpeggiamenti alle ragazze sugli autobus e scorribande notturne da parte dei minori ospitati nella struttura. "Una reazione dettata dall'esasperazione", dicono all'unisono.
L'assalto all'ostello dei migranti
I fatti risalgono alla tarda serata di lunedì. Alcuni ragazzi incapucciati hanno lanciato insulti e sassi contro l'Ostello della Gioventù dei Righi, il centro del quartiere Oregina che offre ospitalità a 17 migranti di minore età. Gli stessi che hanno risposto al raid scaraventando bottiglie dalle finestre al secondo e terzo piano della struttura. E se non fosse stato per l'intervento tempestivo della polizia, per certo, sarebbe esplosa una guerriglia. La gang si è data alla fuga ma una squadra del reparto Mobile di Genova è stata costretta a presidiare il centro per tutta la giornata di martedì. Anche perché al piano rialzato della palazzina è ubicata la scuola comunale dell'infanzia "Maria Bondi" frequentata da molti bambini del quartiere.
La protesta contro i migranti
Si temono ritorsioni. La Digos esclude la matrice politica pur non avendo ancora identificato gli autori della spedizione punitiva. Nel pomeriggio di ieri un gruppo di genitori si è adunato di là dalle recinzioni dell'ostello. "Prima o poi doveva succedere, quanto è accaduto è un'azione gravissima - precisa la maestra Lara Romano -Qui non si tratta di essere razzisti ma di sicurezza: ci sono dei bambini dai 3 ai 6 anni da tutelare e anche noi vogliamo far parte di un progetto di integrazione". Del resto, il quartiere Oregina si distingue da sempre per solidarietà e accoglienza. La gente punta il dito contro le istituzioni: "I 17 minori non accompagnati ospitati dall'Ostello della Gioventù sono abbandonati a loro stessi. È un maltrattamento istituzionale. - ripete Chiara Lenuti, mamma di una bambina che frequenta l'asilo - Dal primo gennaio hanno messo dentro ragazzi che hanno problemi, lanciano bottiglie e quant'altro dalle finistre.
Sono figli di questa comunità ma non abbiamo visto un solo educatore che li fermi". Quanto al raid di lunedì sera assicurano: "non è stato un assalto di ragazzi incappucciati ma una reazione dettata dall'esasperazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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