Lilian Thuram da difensore si fa attaccante e mette nel mirino il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
In un'intervista concessa aFamiglia Cristiana, il campione francese che giocò nel Parma e nella Juventus analizza la situazione dell'Italia per quanto riguarda il razzismo: una battaglia che da molti anni lo vede in prima linea.
Ricorda il 2002, quando Jean Marie Le Pen arrivò al ballottaggio con Jacques Chirac nel secondo turno delle elezioni presidenziali francesi: "Mi vergognai di essere francese. Mi dissi: come si può arrivare a questo? Oggi, se fossi italiano, proverei lo stesso sentimento. Troverei vergognoso vedere il mio Paese rappresentato da Salvini”.
A margine di una sfilata organizzata a Lione per promuovere i valori della pace, Thuram lancia un appello per "riflettere e far cambiare le cose in maniera positiva." Gli anni passano ma il suo impegno contro il razzismo resta forte. Dopo il ritiro dal calcio giocato, nel 2008, creò una fondazione per combattere le discriminazioni sulla base del colore della pelle. A dieci anni di distanza continua la sua lotta, pungolato dalla crescita delle destre in tutta Europa.
"Io sono un nero e so che il razzismo non è uno scherzo - spiega - Sono preoccupato perché il razzismo è sempre una violenza e tante persone di pelle bianca non si stanno rendendo conto quanto può essere pericolosa l’ascesa dell’estrema destra in Europa. Il primo atto del razzismo è dire che la presenza di certe persone non è legittima. ”.
Una presa di posizione netta, che ricorda quanto Thuram
dichiarò nel 2015, quando sostenne che in Italia e in Francia omofobia e razzismo fossero ancora ben presenti. Per il momento non si hanno ancora notizie di una risposta del ministro dell'Interno. Ma conoscendo il carattere di Salvini, c'è da scommettere che non si lascerà scappare l'occasione per replicare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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