Ha prima insultato e minacciato il cliente di un bar di Sant'Ilario D'Enza (Reggio Emilia) brandendo in mano la cintura dei suoi pantaloni, quindi ha aggredito anche i rappresentanti delle forze dell'ordine giunti sul posto a seguito delle numerose segnalazioni ricevute.
Protagonista in negativo della vicenda è Altin Rama, operaio albanese di 49 anni residente,, secondo quanto riferito dalla stampa locale, nel comune di Castelfranco Emilia in provincia di Modena.
L'episodio si è verificato durante la notte tra sabato e domenica all'interno del bar Canaan, dove lo straniero si trovava per bere qualche bicchiere in compagnia. La tranquillità si è, tuttavia, interrotta verso le 3:30 del mattino, quando l'albanese ha iniziato a dare in escandescenze nei confronti di uno degli avventori del bar.
In evidente stato di alterazione psico fisica, dovuto all'abuso di alcolici, Rama ha cominciato ad urlare improperi di ogni tipo e minacce nei confronti del rivale. La discussione, originatasi per futili motivi, ha iniziato ad assumere toni più accesi, fino al momento in cui il 49enne non ha sfilato la cintura di cuoio dai propri pantaloni per rivolgerla in modo esplicitamente intimidatorio contro l'uomo con cui stava litigando.
Spaventato, quest'ultimo ha subito contattato il 112 per richiedere l'intervento delle forze dell'ordine sul posto. A rispondere all'appello dell'uomo i carabinieri della stazione di Sant'Ilario D'Enza, che hanno tentato invano fin da subito di ricondurre il facinoroso a più miti consigli.
La vista degli uomini in divisa non è tuttavia stata sufficiente a placare la furia dell'albanese, così come i richiami all'ordine ricevuti, anzi. Ancora più fuori di sè, lo straniero ha iniziato a minacciare ed insultare gli stessi militari, rifiutandosi in ogni modo di collaborare con loro e rispedendo con rabbia al mittente la richiesta di fornire i documenti o declinare le proprie generalità.
D'improvviso Rama si è scagliato contro gli stessi carabinieri, spintonandoli e prendendoli a pugni e calci nel tentativo di aprirsi una via di fuga. Con grande fatica, gli uomini dell'Arma sono infine riusciti a far scattare le manette ai suoi polsi ed a condurlo in caserma per le consuete operazioni di identificazione, non senza conseguenze.
Per due di essi, infatti, si è resa necessaria una sosta in ospedale, dove il personale sanitario si è occupato di medicare le lesioni riportate: sono 10 i giorni di prognosi determinati per entrambi.
Accusato di resistenza, oltraggio, violenza e lesioni a
pubblico ufficiale, l'albanese è stato ristretto dietro le sbarre di una cella di sicurezza, dove si trova tuttora in attesa di giudizio direttissimo, in programma a Reggio Emilia per la giornata di domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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