Termina il regno di terrore dell'"afghano": il criminale torna in Germania

Il malvivente straniero si era reso protagonista di una lunga serie di crimini e di episodi di violenza. È stato espulso per entrare in Germania, nazione a cui aveva inoltrato domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato politico, e che ora stabilirà il da farsi

Termina il regno di terrore dell'"afghano": il criminale torna in Germania

Termina finalmente il regno di terrore del malvivente noto come “l’afghano”, che si era reso protagonista a Rieti di innumerevoli episodi di violenza e crimini commessi durante tutto il 2018, in particolar modo negli ultimi mesi dell’anno.

Tra i primi a finire nel mirino dello straniero, nello scorso settembre, gli stessi dipendenti della cooperativa sociale che si occupavano di lui, pesantemente insultati e minacciati. Stesso destino, a pochi giorni di distanza, capitato a due giovani che avevano avuto l’ardire di tentare di liberare un cane che l’afghano aveva legato alla sua bicicletta per trascinarlo barbaramente a terra. Nello stesso mese si registrarono a suo carico anche una rapina con coltello ed un’aggressione ai danni del titolare di un negozio, percosso in testa con un pesante sasso dal facinoroso straniero.

Oltre ad altri numerosi reati connessi al disturbo della quiete pubblica, ad ottobre l’afghano aveva pestato un altro richiedente asilo, che era stato colpito alla testa con un pesante oggetto contundente di metallo.

La lunga lista di infrazioni procede poi a dicembre, quando lo straniero, protagonista di una violenta lite, era finito in manette in seguito all’intervento degli agenti della questura di Rieti. La vittima fu in quel caso il suo coinquilino, un uomo di nazionalità nigeriana, ferito con una bottigliata in testa e minacciato con un coltello da cucina.

Quando l’ufficio immigrazione della questura di Rieti aveva segnalato i sopra citati crimini al tribunale civile di Roma, è emersa la sua condizione particolare. L’afghano, infatti, aveva inoltrato inizialmente domanda di asilo in Germania, pertanto solo la sopra citata nazione era responsabile del riconoscimento dello status di rifugiato. Lo straniero aveva tentato di opporsi ad un primo provvedimento del tribunale di Roma, in seguito al quale era stato disposto il suo trasferimento in Germania, ma la sentenza finale ha determinato per lui un’altra sorte. Solo lo stato tedesco, infatti ha facoltà di decidere del suo destino, e di determinare l’accettazione od il rifiuto alla sua richiesta.

Ragion per cui, rintracciato dalle autorità locali, l’afghano è stato imbarcato su un volo per la Germania. La Commissione preposta valuterà ora se esistono i presupposti per la concessione dello status di rifugiato politico.

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