Rimini, così i quattro arrestati adesso provano a farla franca

Lo scaricabarile degli arrestati: il congolose Butungu nega ogni addebito. I 3 minorenni dicono di aver partecipato solo alle percosse

Rimini, così i quattro arrestati adesso provano a farla franca

"Non siamo stati noi". Il coro unanime dei quattro arrestati per gli stupri di Rimini è l'ultimo tassello tragicomico. A sentire le loro confessioni, la turista polacca e la transessuale peruviana si sarebbero stuprate da sole. Butungu, il congolese di 20 anni, è stato interrogato ieri sera e ha negato qualsiasi addebito. Tuttavia, ha riconosciuto di essere lui quello ritratto nelle foto che lo incastrano assieme ai tre complici minorenni, riprese dalle telecamere di sorveglianza tra il lungomare e la statale, la notte tra il 25 e il 26 agosto a Miramare di Rimini.

Negano anche i tre minori, i due fratelli marocchini di 15 e 16 anni che sabato pomeriggio, spronati dal padre, si sono costituiti alla caserma dei carabinieri di Montecchio di Pesaro, così come il terzo ragazzino del branco, il 17enne nigeriano bloccato dalla Squadra Mobile di Rimini.

Con dei distinguo, negano i rapporto sessuale con la turista polacca, ammettono le aggressioni e le percosse alla transessuale peruviana, salvo poi dire che il rapporto è stato consenziente. Ieri i due minori marocchini, detenuti nel centro prima casa del carcere minorile del Pratello di Bologna, hanno ricevuto la visita del legale in attesa dell'udienza di convalida, che si terrà probabilmente domani.

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