Ristoranti etnici, il 50% è risultato irregolare

Controllo a tappeto dei Nas. Mancanza di igiene e prodotti scaduti sono le maggiori irregolarità constatate

Ristoranti etnici, il 50% è risultato irregolare

I ristoranti etnici sono per quasi il 50% irregolari. Questo almeno è quanto emerso da un’indagine portata avanti dai Nas dei Carabinieri lungo tutto lo Stivale. La mancanza di igiene e i cibi scaduti sono state le irregolarità maggiormente accertate. Oltre a importazioni vietate e prodotti scongelati e in seguito ricongelati, pericolosissimi per la nostra salute. I controlli hanno interessato l’Italia da Nord e Sud e ben 242 strutture, il 48% delle quali sono risultate irregolari. Sotto controllo sia i ristoranti che i depositi di alimenti. I peggiori sarebbero proprio i ristoranti con la ormai famosa formula “All you can eat”, quella per intenderci usatissima da locali giapponesi e cinesi. I Nas hanno quindi chiuso 22 attività, sequestrato 128 tonnellate di alimenti, trovando ben 477 violazioni al codice della Legge.

Stesso discorso per grossisti, depositi e rivenditori, risultati irregolari nel 41% dei casi. I prodotti fuorilegge sono di vario tipo, si va da cibi ittici a vegetali e carnei. Alcuni dei quali ritirati a causa del pessimo stato di conservazione, altri perché privi dei documenti necessari all’importazione e alla vendita, per un valore totale di 232mila euro. Per non parlare poi dell’igiene praticamente assente in cucine e magazzini e delle norme di sicurezza per i lavoratori, praticamente inesistenti. Attività sospese o addirittura chiuse per 22 aziende commerciali, per un valorte che si aggira intorno ai 5,3 milioni di euro. Come ha sottolineato Adelmo Lusi, generale di divisione dei Carabinieri, “Particolare attenzione è stata riservata agli esercizi di ristorazione veloce e a quelli che adottano la formula "all you can eat" per accertare che mantengano i livelli essenziali di corretta prassi igienica e la fornitura di materie prime idonee ad assicurare un livello accettabile di sicurezza per il consumatore”.

Alla fine sono state 477 le violazioni amministrative e penali contestate, 23 operatori del settore segnalati all’Autorità giudiziaria e 281 multati di 411mila euro per infrazioni amministrative. Lusi ha inoltre spiegato che “Il piano di controlli è stato realizzato con una metodologia finalizzata alla verifica del rigoroso rispetto delle procedure di preparazione, conservazione e somministrazione degli alimenti, dello stato igienico e strutturale dei locali di ristorazione e degli esercizi di vendita al dettaglio di prodotti preconfezionati, del mantenimento della catena del freddo soprattutto in relazione ai cibi da mangiare crudi, estendendo la vigilanza anche ai canali di importazione e distribuzione delle derrate alimentari e delle materie prime provenienti da Paesi esteri, gestiti da aziende di commercio all'ingrosso, di deposito e di trasporto”.

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha ringraziato i Carabinieri dei Nas per il lavoro svolto, ribadendo che il cibo etnico piace a tutti ma non si deve rischiare un’intossicazione nel mangiarlo. “Ben vengano le cucine etniche, a tutti piace il sushi, ma 'all you can eat' non può fare rima con rischio di intossicazione alimentare: le regole valgono per tutti.

Non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati”, e ha poi aggiunto “Spesso manca la conoscenza del nostro sistema di regole che è tra i più avanzati a livello mondiale e su questo bisogna lavorare grazie ai nostri Carabinieri del Nas che fanno luce su un settore in grande espansione e richiamo soprattutto per le generazioni più giovani. A tutela di tutti sia ben chiaro che etnico non deve far rima con fuorilegge”.

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