Rocca di Papa, bomba carta contro centro di accoglienza

Una bomba carta è stata lanciata nella serata di ieri contro un centro di accoglienza che ospita 380 migranti a Rocca di Papa, comune dei Castelli Romani. Ieri mattina gli ospiti del centro avevano protestato occupando la via dei Laghi

Rocca di Papa, bomba carta contro centro di accoglienza

Panico ieri sera nel centro di accoglienza “Mondo Migliore” di Rocca di Papa, comune dei Castelli Romani. Attorno alle nove, infatti, una bomba carta è esplosa dopo essere stata lanciata contro il muro di cinta dell’edificio che ospita 380 profughi.

Per ospiti e operatori, fortunatamente, solo tanta paura. L’esplosione del petardo, i cui resti sono stati ritrovati a pochi metri dalle mura che circondano l’edificio, infatti, non ha provocato danni a persone e cose. Le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza di alcuni negozi della zona sono ora al vaglio dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Frascati, intervenuti su richiesta del personale che gestisce la struttura, che stanno cercando così di dare un volto agli autori del gesto.

Il centro di accoglienza di Rocca di Papa in più di un’occasione è stato teatro di tensioni. E non si esclude che il gesto possa essere collegato alla protesta andata in scena nella giornata di ieri, quando una cinquantina di eritrei sono scesi in strada occupando la Via dei Laghi a seguito una lite scoppiata all’interno del centro tra un ospite di nazionalità eritrea e uno di nazionalità siriana. A causa della rivolta degli africani, infatti, decine di automobilisti sono rimasti bloccati sulla strada provinciale. Gli animi si sono raffreddati solo dopo qualche ora, grazie all’intervento di vigili, polizia e carabinieri.

Anche in passato gli ospiti di questo centro di accoglienza hanno fatto spesso sentire la loro voce con proteste e manifestazioni non autorizzate. Lo scorso novembre in cinquecento avevano bloccato uno dei furgoni che portava il cibo all’interno della struttura e si erano riversati sulla stessa strada provinciale. A far esplodere il nervosismo, all’epoca, era stata, a detta dei profughi, la mancanza di acqua calda e di riscaldamenti nella struttura. I contrasti tra i migranti africani e quelli siriani, all’interno del centro, inoltre, vanno avanti da tempo. Ancora non si conoscono, tuttavia, le ragioni del gesto. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Francesco Prete, non escludono nessuna ipotesi e la procura di Velletri ha aperto un'inchiesta contro ignoti per "minacce e porto abusivo di materiale esplodente".

Intanto, a soffiare sul fuoco è Fratelli d'Italia che domani manifesterà per chiedere la chiusura del centro che si trova al nono kilometro della Via dei Laghi.

"Manifesteremo per chiedere il rimpatrio degli indesiderati ospiti che si sono già resi più volte protagonisti di proteste che hanno determinato il blocco di una importante strada di collegamento tra Roma e i Castelli Romani, creando inaccettabile disagio ai residenti e mettendo a rischio anche incolumità delle persone", ha detto il capogruppo regionale del partito di Giorgia Meloni, Giancarlo Righini, invitando cittadini e automobilisti a partecipare alla manifestazione.

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