Ha brandito una spranga ed ha colpito ripetutamente una donna di 26 anni, mandandola all'ospedale con un trauma cranico e 15 giorni di prognosi. É successo di nuovo a Roma, ed ancora ad opera di uno straniero: un ghanese di 37 anni e senza fissa dimora.
Il tutto è accaduto questa mattina all'alba, in località La Storta di fronte ad una caserma dei carabinieri. La ragazza, di origine rumena, si stava recando semplicemente al lavoro quando da dietro dei cassonetti dell'immondizia è sbucato il ghanese con in mano una spranga. Mentre la stava colpendo ripetutamente, la giovane ha trovato la forza per urlare "aiuto, mi vuole uccidere!". Un grido sentito dagli abitanti della zona e dalle forze dell'ordine che sono subito intervenute, arrestando l'aggressore. Che sarà processato per direttissima.
La notizia positiva è che sia già stato consegnato alla giustizia. Quella cattiva, invece, e che dovrebbe allarmare il sindaco Ignazio Marino, riguarda la regolarità con cui ormai avvengono aggressioni simili nella capitale. In mattinata, si sono radunati sul posto i romani esasperati. Alcuni di loro erano gli stessi che da giorni dormono nel primo "campo profughi italiano" di fronte al vicino Casale San Nicola. "Questa giunta e questo governo - ha detto Cinzia Pellegrino, referente dell'area tutela Vittime della Violenza di FdI-AN per Roma Capitale - ancora non hanno capito che la gestione dell'immigrazione, volutamente incontrollata per meri fini affaristici e per un cieco fumo ideologico, sta provocando l'implosione delle città, e in particolare della Capitale". Il problema risiede nella quantità di migranti presenti in Italia: "Il raggiungimento di una vociferata quota stabile di 7.400 rifugiati - ha aggiunto -, il record di popolazione nomade (oltre 7.000 di cui un terzo in campi abusivi) e le politiche economiche restrittive per le forze dell'ordine, stanno consegnando la Città allo sbando".
Una città che i romani scesi stamane in piazza vogliono "più sicura, non più razzista". Tenendo in mente un principio cardine: "Chi difende la legalità non è razzista". E ha il diritto di sentirsi sicuro.
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