Roma, immigrato inneggia a Isis non viene arrestato e fugge

Un 26enne sudanese è stato accusato di reclutare jihadisti. Il giudice ha respinto la domanda di arresto e l'immigrato è fuggito facendo perdere le sue tracce

Roma, immigrato inneggia a Isis non viene arrestato e fugge

È arrivato in Italia nel 2015, viene accolto in un centro di accoglienza. Una volta trovato un luogo dove stare, un 26enne sudanese si sarebbe attivato per diffondere la parola parole dello Stato Islamico.

A denunciare A.T. è stato un altro ospite dell'ex colonia marina di Jesolo ora gestita dalla Croce Rossa. La digos era subito intervenuta dopo la segnalazione, sequestrando il cellulare dell'immigrato. All'interno dello smartphone diversi video di propaganda Isis. Nonostante il materiale, non sono state trovate prove di contatti tra il 26enne e i terroristi islamici. Il giovane profugo è stato trasferito in un centro Caritas di Roma; il pm ha chiesto un'ordinanza di custodia cautelare che però è stato rifiutata con la giustificazione che si poteva solo accusare di apologia e non di reclutamento di miliziani. Decisione tra l'altro confermata martedì dal tribunale del riesame.

Nel frattempo la richiesta di status di rifugiato è stata respinta. Prontamente il suo avvocato ha presentato richiesta di appello.

L'espulsione non è possibile in quanto il Sudan è un Paese in guerra e in ogni caso prima di procedere bisogna attendere l'estio del ricorso richiesto dal legale. Il 26enne intanto si è dato alla fuga ed è sparito dal centro di accoglienza della Caritas.

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