Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, nella Capitale c’è forte preoccupazione per le sorti del viadotto della Magliana. “Questa struttura presenta da tempo gravi difetti. Intanto, non è mai stata collaudata”, avverte al Corriere della Sera il professor Remo Calzona che, per decenni è stato docente di Tecnica delle costruzioni all’università La Sapienza di Roma.
“Non sono state fatte prove di carico e di tensione. È un ponte fuorilegge da quando è stato aperto, nel 1950”, aggiunge Calzona che è stato allievo di Morandi. A metà anni ‘70 il Comune di Roma istituì una commissione d’inchiesta per verificare le criticità del ponte della Magliana e giunse alla conclusione che quale struttura non doveva essere utilizzata in alcun modo, ma ciò non avvenne. “Il ponte della Magliana ha oggi elevate possibilità di un crollo. Il rischio di collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono sotto gli occhi di tutti”, ammonisce il professor Calzona secondo cui “il Campidoglio dovrebbe immediatamente chiudere il ponte ricordandosi che non è mai stato collaudato e che presenta da tempo forti segni di rischio crollo. Si tratta semplicemente di applicare la legge”. Nel 2000 l’allora sindaco Francesco Rutelli immaginò la sostituzione del ponte della Magliana con uno nuovo, “dei Congressi”, ma questa struttura non è stata ancora realizzata nonostante sia stato lanciato un bando per la progettazione.
La giunta pentastellata di Virginia Raggi, invece, ha recentemente sostenuto l’opportunità di mantenere in funzione il ponte della Magliana facendo rientrare la sua gestione in un più ampio piano di collegamenti stradali che dovrebbe riguardare il quadrante sud-ovest.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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