Non si ferma la rabbia dei residenti di Montecucco, il quartiere romano dove, due giorni fa, alcuni militanti di Forza Nuova sono stati arrestati dopo essersi scontrati con la polizia che stava effettuando lo sgombero di una casa popolare, occupata da una coppia di giovani italiani con un bambino.
La rabbia dei residenti di Montecucco
Gli animi si sono infiammati quando i residenti hanno scoperto che la legittima assegnataria era un’eritrea sposata con un italiano. Però, oggi, gli abitanti della palazzina Ater di via Giovanni Porzio respingono le accuse di razzismo e difendono l’azione compiuta dai ragazzi di Forza Nuova.“Ma quale razzista? Qui ci stanno mettendo sotto sopra…”, grida un signore che sta innaffiando il giardino. Un’anziana che abita nel lotto dove si è innescata la guerriglia prende le parti dei militanti di Forza Nuova: “Questi ragazzi difendevano solo i giovani che abitano qui e per far del bene ci sono andati di mezzo loro”. “Ho capito che la casa spettava a loro ma questi giovani con un bambino dove vanno? Li mettono in mezzo alla strada?”, aggiunge la signora auspicando che alla coppia assegnataria venga trovata un’altra sistemazione perché “se dovessero ritornare la gente si ribellerà di nuovo”.
Non tutti, però, si schierano dalla parte dei forzanovisti. Maria, che vive insieme al fratello nella casa della madre, ormai non crede più a nessuno:“Sono disoccupata ed arrabbiata perché, in tanti anni, non hanno cambiato nulla. Anche Forza Nuova è venuta qui solo a fare teatro. Per me si possono chiamare Cinquestelle, Forza Nuova o Forza Verde ma promettono, promettono e basta”. Ma chi è allora il nemico? L’immigrato che avanza nelle graduatorie di assegnazione degli alloggi? La polizia che sgombera gli abusivi? “No, il vero nemico è l’Ater, l’ente che gestisce gli alloggi popolari a Roma”. Si domanda Maria: “Chi lo governa? Chi ha interesse a mandare via gli italiani per metter dentro gli extracomunitari?”. “Quella di ieri – spiega - è stata una provocazione perché qui c’è gente che non ha una casa e vive ancora con i genitori”. “Io – racconta - ho fatto domanda negli anni '80 e ancora sto così”.
Fabio, suo fratello usa parole molto più nette e lancia l’allarme: “Ci stiamo sia riappropriando di qualcosa che è nostro. Quello che sta succedendo si allargherà di tanto, tra 6/8 mesi arriveranno a spararsi”. Il problema, secondo lui, è fondamentalmente economico:“Sai che cos’è la Gescal? – ci chiede - Ci prelevavano dei soldi dalla busta paga per finanziare questo ente che si occupava della costruzione delle case popolari. Ora perché queste case devono darle agli stranieri? Mica l’hanno pagata la Gescal, giusto?”. “Questo non è un condominio - spiega - è una famiglia. Abitiamo qui da 50 anni e se viene qualcuno che non conosce i nostri valori potrebbero esserci dei problemi. E tanti”.
Il racconto della residente abusiva di Montecucco
Girando per il quartiere troviamo è sempre il solito refrain. Troppi anni di attesa per ottenere la casa popolare e così, a Montecucco quasi tutti, ci dicono, hanno occupato e alcuni si sono addirittura ricavati degli appartamentini “extra” agli ultimi piani. Nel complesso di palazzine che si trova di fronte a quello dove sono avvenuti gli scontri troviamo Veronica che ci racconta come è diventata un’occupante: “Sono abusiva perché sono venuta a vivere qua come ospite da una signora e l’ho aiutata a crescere il figlio. Dopo un po’ di tempo lei si è trasferita ad Acilia e da quel momento l’Ater ha mandato l’affitto a nome mio e poi mi ha fatto causa”. “Il giudice mi ha dato ragione dicendo: ‘Scusate ma se voi dell’Ater percepite i soldi dalla signora, perché la buttate fuori?’. Eppure, a luglio, mi è arrivato lo sfratto nonostante paghi 450 euro ogni mese di cui 300 di indennità di occupazione”. La vera paura dei residenti è che, prima o poi, anche verranno sfrattati. Proprio oggi, infatti, sul Messaggero, è arrivata la conferma che l’Ater ha avviato un piano di sfratti che riguarda tutti i quartieri della Capitale e che prevede lo sgombero di 1300 alloggi popolari. “L’Ater prima prende gli affitti e, poi, ci butta fuori. Lì c’è un appartamento con una decina di rumeni.
Mica li abbiamo ammazzati?”, ci dice in maniera provocatoria questa ragazza prima di salutarci. A tarda sera lasciamo i residenti di Montecucco a discutere tra loro e si organizzano per appendere ai balconi in tricolori:“Perché siamo italiani e non ci sentiamo rispettati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.