Durante la messa in scena dello spettacolo, l'attrice protagonista ha fatto spostare le traduttrici per il pubblico non udente dal palco perché, in sintesi, davano fastidio.
È scoppiata una forte polemica sul Teatro di Roma, dove in questi giorni è in scena il "Richard II". Protagonista dello sgradevole episodio è Maddalena Crippa, l'attrice di punta dello spettacolo. Essendoci in sala degli spettatori non udenti, l'organizzazione ha previsto la presenza di traduttrici simultanee sul palco. Evidentemente, il modo in cui sono state posizionate non è andato a genio alla Crippa che, durante lo spettacolo, le ha allontanate dalla postazione concordata.
Furioso il presidente del Teatro di Roma Emanuele Bevilaqua e il direttore Antonio Calbi che, in una nota, scrivono: "Esprimiamo la nostra profonda costernazione e il nostro disappunto più totale verso quanto accaduto". E continuano con parole ancora più dure: "Da un'attrice che si pregia del proprio talento e di lunga carriera come Maddalena Crippa non ci saremmo mai aspettata una tale mancanza di sensibilità e di intelligenza civica. Mancanze non degne di un'artista, di una donna, di un progetto di condivisione, delle esperienze culturali e artistiche da parte di tutti che è la nostra filosofia e la nostra etica politica. (...) Attendiamo, pertanto, le doverose scuse della signora Crippa verso gli spettatori non udenti, cui è stato negato un diritto, i traduttori impegnati nel loro lavoro, gli altri spettatori presenti e verso il Teatro di Roma e le istituzioni che lo sostengono".
La reazione della Crippa è arrivata ma non si tratta propriamente di scuse: "Cari tutti - ha scritto su Facebook - quello che è successo ieri dipende come purtroppo sempre più spesso accade da una mancanza di organizzazione e di comunicazione. (...) Io sono stata informata solo questa mattina della presenza dei traduttori simultanei e ho subito chiamato la direzione del teatro, mi è stato garantito che tale iniziativa non avrebbe arrecato disturbo allo spettacolo perché sarebbero stati posizionati di lato al palcoscenico. Invece una volta cominciato lo spettacolo i traduttori non solo erano sul nostro stesso palco ma molto più avanti di noi totalmente illuminati nel loro gesticolare così da rientrare completamente nel nostro campo visivo - spiega Crippa -. Il mio lavoro richiede una concentrazione micidiale e per il rispetto di tutto il pubblico non accetto che questa venga in qualche modo compromessa. Io non ho strattonato le traduttrici, le ho solo spostate più indietro. Se si fosse organizzata la cosa con la dovuta cura forse avremmo potuto fare una prova e trovato la giusta collocazione.
Io avevo dopo il mio intervento in diretta comunque predisposto con i tecnici la possibilità nell'intervallo di riposizionare le luci sulla posizione più indietro delle traduttrici, per rendere possibile la continuazione del loro lavoro, ma non è stato possibile per la vostra decisione di lasciare il teatro. Spero che questa mia spiegazione aiuti in futuro a cercare una stretta collaborazione per superare le reciproche difficoltà", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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