Chissà cosa ne pensa Beppe Grillo degli sms che si scambiavano gli attivisti romani del M5S nelle chat private. Sembrerebbe una sorta di rissa digitale, un tutti contro uno (anzi, due) che avrebbe di fatto influito negativamente sulla corsa a candidato sindaco del Movimento di Marcello De Vito e forse favorito l'attuale primo cittadino, Virginia Raggi.
Sono diversi i temi che vengono messi in risalto dagli screenshot pubblicati oggi dal Messaggero. Messaggi al veleno, accuse incrociate, tiepidi insulti. Tutto nasce tra dicembre 2015 e gennaio 2016, quando Marcello De Vito, ora presidente dell'Assemblea capitolina, avrebbe fatto un accesso agli atti all'ufficio condoni. Uno scivolone che gli sarebbe costata la carica di sindaco, visto che di lì a poco avrebbe perso le comunarie online del M5S. Nella chat i pentastellati capitolini avrebbero "processato" De Vito per screditarlo nella gerarchia grillina attaccandolo proprio sulla questione dell'accesso agli atti.
A finire nel mirino della Raggi - da quanto si evince dai messaggi - è anche Roberta Lombardi, deputata poco amata dal Raggio Magico e che al tempo sarebbe stata lo sponsor di De Vito. Negli sms Virginia Raggi la accusa di essere "scappata" dopo aver ricevuto le critiche "che ieri io e Enrico e Daniele [Frongia] abbiamo detto a lei in faccia", e così le dice di "fare pace con il cervello". A darle man forte Giusy Campanini ("che tristezza") e Alessandra Agnello ("dobbiamo capire come muoverci").
Nella conversazione appare pure Daniele Frongia, allora consigliere comunale e ora uomo forte del Raggio Magico. "La linea difendeva peggiora la situazione di Marcello - scrive Frongia, come si legge negli sms pubblicati dal Messaggero - in sintesi l'accesso era voluto da Paolo Morricone (avvocato M5S, Ndr) che voleva scoprire una non meglio precisata mazzetta". I congiurati allora si scatenano contro il nemico interno. La Raggi attacca: "Ragazzi, scusate, ma per verificare sospetto di mazzette fai l'accesso agli atti e non chiami la polizia?". Gli altri sono d'accordo e impallinano De Vito. Marco Terranova, ora presidente commissione Bilancio, si propone per andare a parlare direttamente con De Vito che tanto "me lo magno pure in Campidoglio da sindaco". Per tutti il punto fondamentale sembra essere quello non "darla vinta alla Lombardi".
Per l'assessore municipale Veronica Mammì, invece, tutti dovrebbero pretendere un passo indietro di De Vito perché "non è in grado di fare in sindaco".In realtà, dopo un mini-processo alla presenza di Di Battista e Taverna, le accuse contro De Vito caddero nel nulla. Tanto che lo stesso attivista grillino parlò di dossieraggio nei suoi confronti.
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