Roma, vigilessa assenteista a Capodanno salva per un cavillo

La procura sta cercando di fare chiarezza sui 767 vigili del comune di Roma che la notte di Capodanno del 2014 non entrarono in servizio

Roma, vigilessa assenteista a Capodanno salva per un cavillo

È stata assolta con formula piena una vigilessa del comune di Roma che la notte di San Silvestro del 2014 non è entrata in servizio insieme ad altri 766 colleghi. La telefonata di reperibilità arrivò infatti prima dell'orario consentito dal regolamento. La vigilessa è quindi pronta a chiedere il risarcimento danni.

La sentenza crea un precedente che potrebbe essere d'aiuto anche agli altri 16 vigili rinviati a giudizio perché, secondo un decreto penale, "si resero irraggiungibili nonostante fossero nei turni di reperibilità". L'assoluzione della vigilessa mette a rischio l'inchiesta della procura sui 767 vigili del comune di Roma che la notte di Capodanno del 2014 si assentarono dal posto di lavoro. Molti vigili, precisamente 628, presentaro poi certificati medici per giustificare l'assenza.

Furono proprio gli accertamenti sui certificati medici a dare avvio alla maxi-inchiesta e ventidue sanitari finirono a processo. Dei 767 vigili assenti quel 31 dicembre, invece, in 7 furono indagati per truffa ma non arrivarono mai sul banco degli imputati.

Per altri 17 agenti, invece, la sorte fu diversa: "Rendendosi irraggiungibili nonostante fossero inclusi nei turni di reperibilità, si rifiutarono indebitamente di assumere servizio", come recita il decreto penale, che, impugnato dai vigili urbani in questione, diede inizio al processo. E la prima imputata è stata assolta grazie a un cavillo del regolamento: la sua assenza ingiustificata avrebbe potuto costarle una condanna di 8 mesi.

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