Salvabanche, il pensionato suicida aveva chiesto alla banca i suoi risparmi

"Il signore era un correntista da 50 anni e da mesi cercava di rientrare in possesso dei suoi soldi: aveva anche proposto alla banca di accontentarsi di una somma più bassa"

Salvabanche, il pensionato suicida aveva chiesto alla banca i suoi risparmi

L'uomo di 68 anni che si è impiccato il 28 novembre nella sua abitazione a Civitavecchia (Roma) ha scritto prima di suicidarsi una lettera di accuse alla banca Etruria che avrebbe azzerato i suoi risparmi: 110 mila euro, suddivisi tra obbligazioni,
un lingotto d'oro e contanti. Lo riporta Paolo Gianlorenzo, il direttore della testata online 'Etruria News' che per prima ha dato la notizia.

La lettera, secondo quanto riferisce il direttore, è stata trovata dagli inquirenti nel pc dell'anziano, un ex operaio dell'Enel. Nello scritto l'uomo ripercorre la trafila fatta per rientrare in possesso dei suoi risparmi. "La lettera è un atto di accusa nei confronti della banca Etruria - dice Gianlorenzo -. Il signore era un correntista da 50 anni e da mesi cercava di rientrare in possesso dei suoi soldi: aveva anche proposto alla banca di accontentarsi di una somma più bassa".

"L'uomo accusa l'istituto di credito Etruria di avergli cambiato il profilo da basso ad alto rischio e di avergli addirittura mandato un funzionario da Arezzo per rassicurarlo che i suoi risparmi sarebbero stati in buone mani".

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