Sta facendo grande rumore in Sardegna il problema portato alla luce dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Orrù, Lampis, Fuoco e Truzzu, in merito alla composizione delle classi dei corsi di formazione “LavoRas”.
“Oltre la metà dei partecipanti ai corsi di formazione di LavoRas sono immigrati richiedenti asilo e non disoccupati sardi. Dalla sinistra nuovo schiaffo ai poveri dell’Isola”, denunciano su “Casteddu on line”. Come racconta Paolo Truzzu, i Centri per l’impiego hanno inviato un numero davvero considerevole di richiedenti asilo a quelle Agenzie di formazione che avevano aderito al bando LavoRas. Queste ultime si erano messe a disposizione per formare, con tanto di certificazione valida, nuovi lavoratori da inserire nel settore ricettivo e della ristorazione; un’ottima iniziativa per aiutare i tanti giovani disoccupati sardi in una terra in cui le opportunità di lavoro sono molto scarse. Peccato che, come riferito sempre da Truzzu, le classi siano costituite prevalentemente da extracomunitari: “Così tanti che più della metà dei partecipanti ai corsi risultano essere stranieri e alcune classi sono costituite esclusivamente da immigrati”.
Il rischio che si corre è quello di fornire una scarsa qualità nell’insegnamento, dovuta al fatto che gran parte degli stranieri non conosce neppure una parola di italiano; situazione di difficoltà che si riproporrebbe, ovviamente, anche nelle successive operazioni di inserimento all’interno di un contesto lavorativo.
L’obiettivo degli esponendi FdI, che proporranno un’interrogazione in Consiglio Regionale, è soprattutto quello di comprendere le ragioni per cui i Centri d’impiego privilegino gli immigrati a discapito dei giovani sardi. “C’è una scelta politica della Regione che porta l’Aspal a far partecipare ai corsi di formazione i richiedenti asilo e non i cittadini sardi Neet (Not in Education, Employment or Training), cioè che non lavorano e non frequentano alcun percorso di istruzione o formazione, come prevede invece il bando? Gli immigrati, infatti, non rientrano in questa categoria, perché per esserlo devono poter certificare di possedere quantomeno la licenza media, mentre per gli stranieri il possesso di questo titolo o manca o non è verificabile”.
Vedremo quali saranno le risposte in merito del Presidente della Regione
Sardegna Francesco Pigliaru, risposte che non deve tanto ai consiglieri, che hanno portato a galla questa incongruenza, quanto alle migliaia di giovani disoccupati sardi, costretti ogni anno a lasciare la propria terra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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