Sardegna, niente sussidio di povertà per chi guarda la pay tv

Un Comune in provincia di Oristano taglia i sussidi sociali ai possessori di un abbonamento con un canale televisivo a pagamento: "È indice di ricchezza"

Sardegna, niente sussidio di povertà per chi guarda la pay tv

Chi è solito guardare il campionato di calcio o i migliori film della storia del cinema sui canali tv a pagamento stia pronto: non può essere considerato un indigente e pertanto non ha diritto all'assegnazione dei sussidi destinati ai poveri.

La singolare storia arriva da Norbello, milleduecento anime in provincia di Oristano, in Sardegna. In questo piccolo Comune, la giunta guidata dal sindaco Matteo Manca ha varato criteri restrittivi per l'accesso ai sussidi sociali e per l'inserimento lavorativo dei cittadini in difficoltà.

Tra questi, il possesso di un abbonamento alle pay tv, considerato indice di ricchezza incompatibile con lo stato di indigenza vero o presunto.

Nel bando che scadrà il 15 gennaio prossimo, scrive la Nuova Sardegna, i possessori di tali abbonamenti si vedranno decurtare quattro punti nella graduatoria per accedere al fondo sociale stabilito dalla Regione per i meno abbienti.

Tra gli altri criteri riconsiderati dalla giunta, il possesso di un'auto di grossa cilindrata: il sindaco ha raddoppiato la detrazione per chi ne possiede una.

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