Scienziati e pm indaghino. Ma in guerra si combatte

Sei casi, su alcuni milioni, di effetti collaterali gravi in persone vaccinate con AstraZeneca hanno convinto le autorità sanitarie tedesche a sospendere in via cautelare la somministrazione di questo tipo di vaccino

Scienziati e pm indaghino. Ma in guerra si combatte

Sei casi, su alcuni milioni, di effetti collaterali gravi in persone vaccinate con AstraZeneca hanno convinto le autorità sanitarie tedesche a sospendere in via cautelare la somministrazione di questo tipo di vaccino. Nel giro di poche ore Francia, Spagna e Italia si sono accodate nonostante l'Ema, l'Agenzia europea per il farmaco, resti di parere opposto: «Nessun problema a continuare a usare AstraZeneca», ha ripetuto anche ieri, aprendo di fatto un conflitto all'interno della comunità scientifica europea.

Non siamo esperti, quindi ci atteniamo ai dati di cronaca, che dicono questo: su diciassette milioni di cittadini europei vaccinati con AstraZeneca, si sono verificati sedici casi di trombosi quando negli ultimi anni solo in Italia ogni giorno ci sono state una media di 160 persone colpite da trombosi. Difficile quindi stabilire un nesso causa-effetto tra le due cose (vaccino e trombosi) ma è comunque giusto indagare e capire la questione fino in fondo. Lasciamo quindi che autorità scientifiche e giudiziarie facciano il loro lavoro, a patto che il tutto non si trasformi in una sorta di gigantesca campagna no vax non solo medica, ma anche politica e culturale.

La massiccia campagna vaccinale in corso è una sorta di riedizione dello «sbarco in Normandia» che gli alleati organizzarono per liberare l'Europa dal virus del nazismo. È possibile, anzi certo, che alcuni soldati - e pure dei civili - morirono sulle spiagge francesi colpiti dal fuoco amico, cosa dolorosa che però non impedì di raggiungere l'obiettivo: distruggere il virus hitleriano che di vittime ne aveva fatte - e avrebbe continuato a farne - infinitamente di più.

Oggi l'Europa si avvia a piangere il milione di morti per Covid in poco più di anno e se non lo fermiamo chissà a che numero si arriverà. L'unica arma che abbiamo sono i vaccini, non c'è alternativa. Li vogliamo sicuri, abbiamo il diritto di pretendere che lo siano ma non possiamo andare avanti all'infinito, direi non possiamo rassegnarci, a contare solo in Italia trecento morti al giorno. Né illuderci che questa guerra di liberazione sia un percorso netto al cento per cento.

Togliamo di mezzo più ostacoli possibili - e quindi che si indaghi a fondo su AstraZeneca - ma non fermiamoci sul bagnasciuga per paura dei rischi di avanzare. Quello sì sarebbe un suicidio. Quindi continuiamo a vaccinarci seguendo le istruzioni - qualsiasi esse siano - di chi ne sa ben più di noi.

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