"I parenti fuggiti in Pakistan": su Saman si indaga per omicidio

I carabinieri e la Procura indagano per omicidio sul caso di scomparsa di Saman Abbas. I genitori sono fuggiti in Pakistan ad inizio maggio

"I parenti fuggiti in Pakistan": su Saman si indaga per omicidio

Sembrerebbe esserci una svolta inquietante nella misteriosa scomparsa di Saman Abbas, la 18enne pakistana residente a Novellara, della quale si sono perse le tracce da qualche settimana. I carabinieri ora indagano nel contesto familiare della giovane con l'ipotesi di reato per omicidio: i genitori della ragazza sarebbero partiti alla volta della Pakistan nei giorni scorsi.

Le indagini per omicidio

C'è una sfilza di persone iscritta nel registro degli indagati della Procura Reggio Emilia. Saman è sparita da una casa famiglia di Novellara, dove si era rifugiata dopo aver denunciato i genitori per induzione al matrimonio. La coppia di coniugi Abbas avrebbe costretto la ragazza, ancora minorenne, al matrimonio combinato con un connazionale in Pakistan. Così, lo scorso dicembre, erano intervenuti i servizi sociali per tutelare l'incolumità della ragazzina. Poi, però, dev'essere accaduto qualcosa. Saman è sparita nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sé, ad inizio maggio. L'ipotesi di un allontanamento volontario è stata scartata a poche ore dall'avvio delle investigazioni: qualcuno potrebbe averla costretta a farlo. Ad insinuare il dubbio che la vicenda fosse ben più ingarbugliata, è stato un non trascurabile dettaglio: nessuno dei familiari ne avrebbe denunciato la scomparsa. E c'è di più. I genitori, il fratello minore, gli zii e i cugini della giovane pare siano volati in Pakistan da qualche settimana. Il padre della 18enne, manovale in una filiera agricola del Reggiano, ha dichiarato di non aver notizie della figlia e di aver fatto ritorno in patria per "assistere una sorella malata". Ma i carabinieri voglio vederci chiaro: ora s'indaga per omicidio.

Segregata in casa

Della vita di Saman si conosce ben poco. Secondo il racconto di alcuni testimoni intercettati da il Corriere della Sera, pare che la ragazza fosse "segregata in casa". Usciva occasionalmente, in compagnia della madre, solo per una breve passeggiata in campagna. Avrebbe voluto frequentare il liceo, ma i genitori le avevano vietato di prendere i mezzi pubblici per spostarsi fuori dalla piccola cittadina del Reggiano. Era confinata tra le mura domestiche, sola e senza alcun contatto assiduo con l’esterno. Nessun profilo social, nessuna foto in compagnia di amici: un ragazza "invisibile". Per certo, un'anomalia data la giovane età.

Ciononostante, ancora minorenne, Saman aveva trovato il coraggio di denunciare i genitori che avrebbero tentato di accasarla con un connazionale. Sognava la libertà, proprio come le sue coetanea. Ora, di lei non resta altro che un sorriso malinconico impresso su una fototessera diffusa dai carabinieri. E la speranza di ritrovarla ancora in vita.

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