La scuola sposa il mondo del lavoro: l’internazionalizzazione per vincere le sfide

Al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma firmati 4 protocolli di collaborazione tra l’istituto, il Politecnico di Milano, quello di Torino, il colosso cinese della telefonia Huawei e la compagnia aerea China Eastern. Presente il ministro dell’Istruzione

La ministra Valeria Fedeli
La ministra Valeria Fedeli

È un liceo che guarda lontano, che punta a formare giovani pronti ad affrontare un mondo del lavoro sempre più variegato, flessibile, moderno, internazionale. Al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma il liceo scientifico internazionale con opzione cinese è ormai una realtà consolidata, oggi certificata anche dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervenuta insieme al Rettore Paolo Maria Reale alla firma di quattro protocolli di collaborazione tra l’istituto, il Politecnico di Milano, quello di Torino, il colosso cinese della telefonia Huawei e la compagnia aerea China Eastern. «È l’internazionalizzazione la strada maestra da imboccare per gli studenti di oggi e, in quest’ottica, la lingua cinese rappresenta la chiave di volta», ha detto la Fedeli presentando i progetti indirizzati agli studenti che hanno scelto la lingua cinese come materia curriculare e che oggi l’hanno accolta, emozionati, in divisa ufficiale, con lo sguardo sempre rivolto al rettore Reale come a cercare consenso.

«Il vostro Convitto è una realtà importante nel panorama scolastico italiano - ha continuato la ministra - soprattutto dal punto di vista dell’internazionalizzazione dei percorsi didattici, chiave per accedere ai saperi globalizzati e per realizzare progetti tesi a costruire una cittadinanza prima europea e poi mondiale. Il Convitto appare così come un esempio di integrazione delle politiche educative nazionali e internazionali».La Fedeli si è soffermata sull’importanza delle intese firmate, che rafforzano il programma internazionale del Convitto, «creando una filiera della formazione arricchita anche da esperienze di alternanza scuola-lavoro, tutta focalizzata sul rapporto con la Cina, soprattutto nei settori scientifici e tecnologici». «L’alternanza - ha assicurato la Fedeli - è uno dei punti più innovativi della riforma della Buona Scuola per venire incontro all’esigenza di formare i giovani anche con specifici percorsi extra-scolastici per creare un bagaglio di competenze finalizzate ad un inserimento consapevole nel mondo del lavoro». Anche in questo settore il Convitto offre un modello di riferimento interessante. La stessa ministra ha ricordato che gli studenti del quinto anno del Convitto dell’anno accademico 2016-2017 hanno ricevuto offerte di ammissione con borse di studio per merito per 1,2 milioni di dollari dai più prestigiosi programmi universitari americani.

«Oggi si semina ancora, si aggiunge un’altra tessera al già composito e variegato mosaico, per usare una metafora che rappresenti l’unità e la molteplicità di identità di questo Convitto, che mi pregio di dirigere - ha detto il rettore -. Devo dire che la firma dei protocolli odierni è il coronamento di un percorso iniziato da tempo, che ho fortemente voluto insieme al professor Alario, responsabile dell’Aula Confucio, e pienamente espresso nel mio atto di indirizzo».

«Volendo sintetizzare il significato della giornata odierna - ha concluso Paolo Maria Reale - il Convitto desidera ribadire proprio l’inscindibile nesso tra teoria e prassi, saputo e agito, pensato e realizzato, in un costante processo di riflessione e miglioramento, che non dà nulla per scontato e che, guardando lontano nell’affrontare le sfide quotidiane, si prefigge di assicurare il sostegno costante a ragazze e ragazzi impegnati nel duro “mestiere” di studenti».

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