Si è buttato dal terzo piano del palazzo Ater in cui abitava e si è tolto la vita. Ora, sulla morte di Riccardo Festari, messo comunale in pensione, la procura di Venezia ha avviato un'inchiesta per omicidio colposo. Difatti, non si esclude che l’uomo abbia attuato questo tragico gesto perché ossessionato dalla possibilità di essere sfrattato, con la moglie, dalla casa popolare in cui abitava da 40 anni.
I fatti sono accaduti lo scorso 25 gennaio, in zona Santa Marta in calle delle Terese (Venezia). Il pensionato di 76 anni si è lanciato giù dalla propria abitazione precipitando poco distante da un campetto dove alcuni ragazzi studenti universitari stavano giocando a basket. Sono stati loro a prestare i primi soccorsi in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. Vani sono stati i tentativi di salvare l'uomo da parte del personale sanitario una volta raggiunto il luogo dei fatti insieme ai carabinieri del nucleo natanti. L'impatto sul terreno è stato troppo forte e l'uomo, dopo pochi minuti, è deceduto.
Al momento del suicidio la moglie di Riccardo Festari non era in casa non potendo impedire, così, il gesto disperato del coniuge. I due facevano parte dei 1500 inquilini delle case popolari che negli scorsi mesi aveva ricevuto delle comunicazioni da parte dell'azienda per l'edilizia popolare. La prima comunicava il ricalcolo del canone di affitto mentre la seconda li informava che entro due anni se ne sarebbe dovuto andare dalla casa dove il messo comunale in pensione abitava assieme alla moglie Renata e, prima che andassero via di casa, ai figli Michela e Luca. Per sistemare quell'appartamento aveva speso probabilmente più soldi di quanti ne valesse quando ci era entrato. Riccardo Festari, difatti, era tra i componenti del Comitato degli inquilini di Santa Marta che chiedeva ad Ater e comune di poter acquistare gli alloggi a prezzi equi.
La procura ha avviato un'inchiesta per omicidio colposo ma momento il fascicolo è a carico di ignoti e non ci sono persone indagate ma a far scattare l'inchiesta sono state le accuse da parte di familiari e amici secondo cui il pensionato si sarebbe tolto la vita in quanto ossessionato dal possibile sfratto.
L'Ater ha pero smentito la ricostruzione in quanto "Riccardo Festari non rischiava lo sfratto" anche perché la Regione mesi fa aveva annunciato di aver alzato a 35 mila euro il tetto di 20 mila di Isee oltre al quale si perde il diritto all'alloggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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