Una vasta operazione dei carabinieri di Civitanova Marche ha portato all’arresto di due pakistani coinvolti nel racket dei braccianti agricoli sfruttando i migranti.
Grazie al blitz dei militari, sul territorio di Recanati e Montelupone (in provincia di Macerata), condotto anche con l’ausilio di un elicottero, è stato intercettato su una strada provinciale un furgono stipato di persone destinate a lavorare nei campi delle campagne circostanti. Il tutto in condizioni illegali.
Il mezzo è stato fermato in località San Firmano e – come scrive Picchio News – sono state identificate tredici persone di diverse nazionalità, pakistani e africani (di vari Paesi).
Migranti sfruttati nelle campagne
Gli extracomunitari, che viaggiavano su un pullmino (che ne poteva ospitare fino a nove...), erano tutti senza documenti di identità e dopo gli accertamenti è risultato che quattro di loro sono in possesso di regolare permesso di soggiorno, mentre gli altri nove hanno la richiesta di asilo in stand-by, in attesa di approvazione. Tutti, infine, sono ospitati da una onlus del territorio e "assunt" (a condizioni al di fuori del CCNL) da una fantomatica azienda agricola di proprietà di un pakistano.
Le forze dell’ordine hanno individuato i due capi al vertice del losco giro di
affari: i pakistani colpevoli di caporalato sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e multati di 17.300 euro, oltre a vedersi sequestrato il furgone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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