Manipolava la compagna con la tecnica del "gaslighting", la donna credeva di essere pazza

Oggetti scomparsi in casa, gomma forata, acqua nel serbatoio e altri strani episodi hanno portato la vittima a dubitare della sua memoria ma mai del compagno che da tempo la soggiogava

Manipolava la compagna con la tecnica del "gaslighting", la donna credeva di essere pazza

A Villasanta, in provincia di Monza Brianza, un'impiegata di banca è stata manipolata dal compagno fino al punto di chiudersi in se stessa credendo di avere problemi psichiatrici. L'artefice di tanta angoscia era il suo compagno, un 48enne di Foggia, che con il tempo si era servito della vittima con l'unico scopo di tenerla in pugno.

Tutto è iniziato con dei piccoli furti in casa. Da un giorno all'altro spariscono degli oggetti che i due giuravano di non aver mai spostato. Il primo pensiero è sospettare qualche intrusione. Andando avanti, però, l'uomo comincia ad accusare la compagna di essere lei stessa a far entrare degli estranei in casa. La vittima è sicura di non aver fatto nulla del genere, ma il compagno la convince che, forse per distrazione, non ricorda il fatto. La stessa cosa succede quando sparisce un portafoglio e poi quando trovano forata la gomma dell'auto. La donna, a quel punto, inizia a dubitare delle proprie facoltà mentali perché gli episodi "strani" si susseguono sempre più numerosi. Un giorno scoprono che nel serbatoio della macchina c'è dell'acqua e anche in quel caso non può essere frutto dell’incompetenza dell'uomo.

L'impiegata è ridotta in uno stato di assoluta soggezione psicologica e non riesce a trovare una via di fuga. Comincia infatti a dubitare di ogni cosa e ad aggravare la situazione vi sono le parole poco rassicuranti del compagno: "Chissà chi è entrato. Se sbagli la paghi". L'incubo trova una battuta d'arresto grazie alle varie denunce dei due. L'uomo, infatti, cade nella propria stessa trappola perché il numero eccessivo di segnalazioni insospettisce gli inquirenti. Le forze dell'ordine chieodno di poter visionare le immagine delle telecamere di videosorveglianza della villa e, in breve tempo, smascherano il 48enne.

A quel punto la donna realizza di essere vittima di una vera e propria manipolazione psicologica da parte del compagno, che ha utilizzato la tecnica del gaslighting (angoscia). Il nome deriva da un film inglese del 1940, ricavato da una celebre rappresentazione teatrale, la cui trama racconta le vicende di Paula, una donna soggiogata dal marito che l'allontana dal resto del mondo facendo succedere dei fatti strani che, proprio come la protagonista di Villasanta, la convincono di essere diventata pazza.

Il 48enne di Foggia è

stato interrogato nella stazione dei carabinieri di Giussano e per lui il gip ha emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima, ad almeno 300 metri di distanza, per le accuse di maltrattamenti e lesioni.

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