Dopo Torino e Pisa, anche Crema toglie la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Il sindaco della città lombarda, quasi al confine con l'Emilia, lo ha annunciato nei giorni scorsi dopo la denuncia dell'esponente di Rifondazione Comunista Mario Lottaroli.
"Credo che il giudizio sulla storia del Duce ci chiami a revocare la cittadinanza onoraria", spiega la prima cittadina Stefania Bonaldi, del Pd. In effetti anche Crema è stata fra i Comuni che, negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, conferì questo omaggio al capo del fascismo e all'allora presidente del Consiglio del Regno. Il 20 maggio del 1924 il sindaco Alberto Premoli motivò così la scelta: "Il voto che siete chiamati a dare in questa adunanza significherà l'amore e la riconoscenza che tutti gli devono (a Lui, naturalmente, ndr) per aver acceso una fease di fede e di giustizia".
Ora, ottantatre anni dopo, Crema torna sui propri passi e si prepara a cancellare quell'atto ormai così lontano nel tempo. La questione è tornata di attualità da alcuni anni, quando diversi Comuni di tutta Italia hanno riaperto la discussione sull'opportunità o meno di revocare questi tributi al Duce.
Mentre la città della Mole e quella della Torre pendente hanno votato per
la revoca, il Comune di Bergamo, che pure è guidato dal piddino Giorgio Gori, ha scelto di mantenere le cose come stavano perché "la storia non si cancella". Mussolini, anche da morto, fa ancora discutere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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