Il dramma del terremoto racchiuso nelle telefonate ricevute dal 112. Le più significative sono state raccolte e pubblicate oggi dal quotidiano Il Tempo.
C’è una signora di Amatrice che, mentre si trova al telefono con i carabinieri, assiste in diretta al crollo di uno stabile e dice: “Mi trovo nel centro, è caduto il palazzo”. Dall’altra parte del telefono si cerca di capire da dove arrivi la chiamata e la signora risponde: “A....matrice, Amatrice nel centro . Terremoto, botto fortissimo”. A questo punto i militari la tranquillizzano: “Amatrice, ok, certo. Resti in strada, stia lontano dai palazzi. Ora interveniamo, state tranquilli”. “Grazie, ma fate presto. È una cosa bruttissima, una tragedia. Correte, vi prego correte”, sono le ultime strazianti parole con cui si conclude la telefonata. Alcuni terremotati di Arquata del Tronto si sono rivolti ai carabinieri di Rieti chiedendo di mandare aiuto “perché c’è gente sotto le macerie”. Anche da Amatrice, il centro più colpito, hanno chiamato per lo stesso motivo. “Ci sono 4 o 5 persone bloccate dentro, tra cui uno malato”, hanno spiegato gli abitanti che chiamavano sconvolti. Nel piccolo borgo di Sommati sono riusciti a salvarsi tutti riunendosi in piazza, ad eccezione di una signora che era bloccata in casa. I carabinieri, ricevuta la telefonata, hanno subito tranquillizzato la signora che li aveva chiamato ma sono rimasto spiazzati quando lei gli ha fatto presente che raggiungere il posto sarebbe stato difficile perché il ponte era bloccato a causa del crollo dei resti di alcune case. Solo dei carri o una macchina coi cingoli può passare. Appurato questo, i militari dicono: “Va bene signora mandiamo qualcuno per la persona intrappolata” mentre la donna risponde: “Grazie, scusate...”. Delle scuse del tutto inattese e non necessarie tanto che i carabinieri la rassicurano:“Ci mancherebbe signora”, ma dall’altra parte si sentono solo i pianti di disperazione.
Le telefonate giungono anche da Illica, una frazione di Accumoli e anche qui le grida di disperazione sono sempre le stesse. “Aiutateciiii! Non riusciamo ad uscire di casa”. “L' indirizzo dove abita?”, chiede il carabiniere. “Ma non c' è un indirizzo”, risponde la signora che spiega: “Noi siamo ad Illica. Se lei vede sulla piazza è tutto un macello!”. E aggiunge: “Fate presto, perché c' è una persona anziana, si è fatta male con un sasso”.
Un’altra signora chiama disperata da Amatrice e dice, piangendo: “È vero che non si può passare da Amatrice perché io voglio tornare subito a Roma!!!!!”. Un’altra donna chiama da Colleposta di Accumoli e racconta: “Sono crollate le case e qui ci sta una signora cardiopatica che non può raggiungere la strada principale, è rimasta proprio isolata. Forse è fuori dalla casa, forse dentro. Però non può attraversare il paese per mettersi in sicurezza e ripartire. È una cardiopatica seria”. E, di fronte ai carabinieri che non sanno come far fronte a tutte le esigenze, aggiunge:“Io sono venuta da Roma e intanto ho preso mia madre e mia sorella e le ho portate via. Però volevo segnalarvelo perché magari è una frazione piccola e si dimenticano di noi”.
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