Sparatoria in centro a Milano, trovati 47 grammi di cocaina

Milano sotto choc dopo il duplice omicidio. In casa dell'imprenditore ucciso trovata la cocaina. La giovane dominicana scriveva su Facebook: "Voglio tornare al mio Paese"

Milano come Scampia. All'indomani della sparatoria in pieno centro, che ha lasciato a terra due vittime a pochi metri da Porta Romana, il capoluogo lombardo si è risvegliato nel terrore. E, mentre continuano le indagini per far luce sui dettagli di quella che sembra sempre più una brutale esecuzione, emergono particolari inquietanti. A casa dell'imprenditore Massimiliano Spelta sono stati trovati 47 grammi di cocaina.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la prima a cadere sotto i colpi del killer è stata Carolina Ortiz Paiano, poi il marito Massimiliano Spelta. Gli investigatori non escludono alcuna pista. Intorno alle 20 di lunedi l'imprenditore 47enne e la moglie avevano parcheggiato la macchina non lontano dal luogo dell’agguato e stavano camminando con la figlia di due anni quando, a bordo di uno scooter, si sono avvicinate due persone dal volto coperto con caschi integrali. Uno degli aggressori è sceso dal motorino e ha puntato un revolver contro la coppia. A quel punto Spelta è scappato in una direzione e la compagna, con in braccio la bambina, dall’altra. Il killer ha colpito prima la donna con uno o due colpi alla nuca e poi ha inseguito l’uomo esplodendo altri quattro o cinque colpi. Diversi passanti hanno assistito sconvolti alla scena. Spelta è morto sul colpo, mentre Paiano, ricoverata al policlinico in condizioni disperate, è deceduta qualche ora dopo. La bimba di soli 2 anni, che ha riportato solo un lieve trauma ed è stata affidata alla sorella di Spelta. I due, incensurati, si erano sposati nel 2011 a Santo Domingo, mentre non è chiaro come si fossero conosciuti.

Se davvero la Payano è stata uccisa per prima, non è detto che fosse l’obiettivo principale del commando. Gli investigatori ritengono che possa essersi trattato anche solo di una scelta del tutto casuale. Per freddarli il killer ha usato un revolver. Gli inquirenti stanno cercando nuovi testimoni in grado di fornire maggiori dettagli. Non si sa perchè la coppia fosse in giro a quell’ora in quella strada (abitavano in via Mecenate) e l’ipotesi è che stessero cercando un ristorante dove cenare. Nessuna prenotazione, però, è stata trovata a loro nome. Poco distante dal luogo dell’omicidio, tra il civico 3 e il 5 di via Muratori, è stata ritrovata l’auto delle vittime: è una Bmw 320 color verde petrolio con interni chiari, parcheggiata all’inizio della strada, con tanto di seggiolino per trasportare la piccola Silvia, ora affidata alla sorella di Spelta. Insieme a lei e ad altri famigliari, aveva una società di integratori alimentari, la "Dietetics Farma", fallita volontariamente nel 2011 e ceduta. Da quel momento Spelta, che non ha precedenti, risulta senza attività lavorative.

Dopo aver rinunciato alle pattuglie dei militari, adesso l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli e il sindaco Giuliano Pisapia si sono visti costretti a chiedere la convocazione del comitatoper l’ordine e la sicurezza pubblica. Nel giro di un anno, infatti, il capoluogo lombardo è diventato la città più pericolosa di tutta Italia. Per la Lega Nord, la sparatoria, insieme ad altri recenti episodi di "violenza indiscriminata", dimostra "in modo inequivocabile il fallimento della giunta Pisapia sul fronte della sicurezza". "Ormai non passa giorno in cui non avvengano episodi di violenza indiscriminata nelle strade di Milano", ha scritto in una nota il consigliere regionale del Carroccio, Davide Boni. Ma il Pd non ci sta e continua a difendere le politiche troppo tolleranti della Giunta Pisapia: "Non è un problema che si risolve con la bacchetta magica, ovvero con i presidi della polizia, dell’esercito o con le ronde".

Una ragazza esuberante e sorridente, che si divertiva a ballare in discoteca e a mostrare nelle fotografie il suo grande tatuaggio floreale disegnato nella parte bassa della schiena e la sua ciocca di capelli color fucsia. Allo stesso tempo, una giovane donna capace di scrivere messaggi velati di tristezza, solitudine e rabbia. E' il "ritratto" di Carolina Ortiz Payano che esce dal suo profilo Facebook. E' probabile che la giovana donna volesse andarsene dall'Italia.

A fine agosto, infatti, aveva scritto sul social network: "Sono stanca di essere buona e di sopportare, mi sono rotta, non ce la faccio più, che se ne vadano al diavolo". E poco dopo: "Voglio tornare al mio Paese e dimenticarmi di questa gente del diavolo". Anche questi dettagli sono al vaglio degli inquirenti, che cercando di fare luce sul duplice omicidio che ha sconvolto Milano.

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