Tra i temi affrontati nell'ultima puntata di Quarta repubblica, oltre al commento alle elezioni amministrative, a quanto ne è conseguito e ne conseguirà, c'è stato anche il cosiddetto "caso Morisi". Il portavoce della Lega è al centro delle cronache da ormai una settimana per una vicenda personale, "irrilevante" a detta degli inquirenti, che è stata però trascinata in prima pagina su tutti i giornali e data in pasto all'opinione pubblica a pochi giorni dal voto. Nicola Porro nel suo programma ha chiamato a discutere dell'aspetto etico della questione Daniele Capezzone, Anselma Dell'Olio e Stefano Cappellini dallo studio, Guido Crosetto e Vittorio Sgarbi in collegamento.
L'imprenditore, fondatore di Fratelli d'Italia insieme a Giorgia Meloni, ha voluto riprendere, appoggiando nel concetto, una citazione fatta pochi minuti prima dalla regista, che per commentare la vicenda di Morisi ha menzionato il libro Pioggia, di William Somerset Maugham. "Ha due racconti, il secondo si intitola Il reprobo. Nel primo il prete va con la prostituta e nel secondo la sorella del prete va con un'ubriacona. Ma la sintesi di entrambi i racconti è che chiunque può sbagliare e che persone, anche convinte di una cosa che professano, poi possono per mille motivi sconfessare la cosa che hanno detto. Si chiama umanità", ha detto Guido Crosetto davanti a una Dell'Olio, che però è apparsa evidentemente contrariata davanti alle parole dell'imprenditore.
"È il moralista moralizzato", ha replicato la regista, mentre Crosetto spiegava le sue difficoltà a "giudicare gli altri e gli errori degli altri". A quel punto nella discussione si è intromesso Stefano Cappellini, evidentemente in controtendenza rispetto all'imprenditore. "Hai ragione a dire che non bisogna fare del moralismo verso le debolezze degli altri. Ma qui c'è un problema che continuiamo a rimuovere, cioè la 'bestia' di Salvini, di cui Morisi non era un semplice esecutore, si è segnalata negli anni per la spietatezza nel colpire le debolezze delle persone. Per la spietatezza contro gli esseri umani, contro gli avversari politici. Contro chi contro chi contestava Salvini", ha replicato il giornalista.
"La spietatezza più grande degli ultimi anni l'ho vista dai giornali giustizialisti, che hanno fatto mettere in galera persone che ci sono state per vent'anni e poi erano innocenti", si è infervorato Crosetto, mentre Cappellini lo accusava di fare del "basso populismo". I toni nello studio di Quarta repubblica si sono alzati su questo argomento, con il giornalista che continuava a insistere sul fatto che quanto fatto da Morisi negli ultimi anni sia un "punto fondamentale" per commentare le vicende attuali.
Argomento sul quale Guido Crosetto appare in forte disaccordo, forte di una forma mentis garantista. È intervenuto Nicola Porro per calmare le acque e riportare la discussione su toni più moderati all'interno del suo studio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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