Il nuovo prefetto della Segreteria per la Comunicazione è un laico. Questa la decisione rivoluzionaria presa in queste ore da Papa Francesco.
Paolo Ruffini, già direttore di Tv 2000, che è la televisione della Conferenza episcopale italiana, succede così a monsignor Dario Edoardo Viganò, dimessosi per la vicenda della "lettera tagliata" di Benedetto XVI. La prima volta in assoluto per un non consacrato alla guida di un Dicastero della Santa Sede. Il Papa, durante questi cinque anni di pontificato, ha più volte ribadito che la Chiesa necessita dei laici. "Per me - aveva scandito l'argentino durante un'udienza - il clericalismo impedisce la crescita del laico". E con la stessa cadenza temporale si era vociferato dell'imminente nomina di una figura di questo tipo al vertice di una segreteria del Vaticano.
Monsignor Viganò, come anticipato, aveva lasciato dopo le polemiche sollevate dal caso nato attorno a una missiva del Papa emerito. Quella riguardante i "dieci piccoli volumi" sulla teologia di Bergoglio, che sarebbe stata "tagliata", in sostanza, per non far emergere le perplessità di Ratzinger su un paio degli autori selezionati per quella raccolta. Ma il Papa, una volta accettate le dimissioni, aveva comunque optato per una sorta di "promozione", creando per Viganò l'istituto dell'assessorato per la Segreteria per la Comunicazione.
Ruffini ha accolto la nomina senza nascondere lo stupore: "Quanto a me, mi è capitato molte volte, nella vita - ha commentato alla Sir dopo essersi soffermato sul lavoro svolto a Tv2000 -, di dover cambiare ruolo. Di dover ricominciare. Sempre in maniera non prevista. Ma questa - ha aggiunto il neo prefetto - è la più imprevista di tutte. Quella di Papa Francesco è stata una chiamata che mi ha sorpreso, che non mi aspettavo, per un compito così grande da essere anche misura e ammonimento costante della mia personale piccolezza. Di fronte a questa chiamata - ha concluso - potrò sempre e solo esprimere la mia gratitudine.
E mettere a disposizione di un disegno più grande tutto il mio impegno, tutto quel che so e tutto quel che sono".Ruffini potrebbe essere solo il primo dei laici chiamati da Francesco a presiedere un dicastero della Santa Sede. Non si esclude che il Papa possa dare sempre più spazio a personalità di questo calibro.
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