“Un intervento chirurgico troppo lungo eseguito senza i necessari accertamenti preliminari”. Siamo a Taormina e questa è la perizia emessa sul caso di Beatrice, la bimba morta lo scorso anno a soli 5 mesi dopo un’operazione chirurgica al cuore. Ripercorriamo la vicenda.
La bambina, di origini palermitane, era nata con una malformazione al cuore per la quale era necessario un intervento chirurgico. L’operazione venne dunque eseguita il 3 luglio del 2018 all’ospedale di Taormina gestito dal Bambino Gesù. Quello che sarebbe dovuto essere un intervento di circa 5 ore si è trasformato in un intervento di ben 12 ore dal quale la piccola ne è uscita in condizioni disperate. Da Taormina il trasferimento immediato all’ospedale di Roma per salvarla ma non c’è stato nulla da fare.
Da lì l’inizio delle battaglie dei genitori per far emergere la verità sulla morte della piccola. Sono state aperte due inchieste, una a Roma e una a Messina per accertare la responsabilità dei medici coinvolti nella drammatica vicenda. Ora è finalmente arrivata la perizia che conferma l’errore commesso in sala operatoria: Beatrice sarebbe morta per “insufficienza multiorganica in esito ad arresto cardiaco postoperatorio”.
In sostanza gli specialisti nel documento confermano il mancato accertamento diagnostico che doveva essere eseguito prima di compiere l’intervento chirurgico e con il quale sarebbe stato possibile fare un quadro
diagnostico pre-operatorio. I genitori della bimba adesso iniziano a sperare che giustizia venga fatta e chiedono alla magistratura di aprire un processo senza perdere troppo tempo per scrivere su carta i nomi dei responsabili.
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