Ilva, Confindustria chiede un fronte comune

Confindustria raccoglie intorno a un tavolo le istituzioni locali per un fronte comune

Ilva, Confindustria chiede un fronte comune

Oggi sembra essere una giornata importante per Taranto. Al centro dell'attenzione, ancora una volta, la tutela della salute e dell'ambiente. Ne parlano i cittadini scesi in piazza a manifestare per il quarto sciopero mondiale per il clima e lo fanno le istituzioni locali nella sede di Confindustria Taranto, dinanzi alle imprese dell'indotto, per scrivere una nuova pagina per la città e per l'acciaieria italiana.

Si è tenuto, infatti, questa mattina un consuntivo sulla vicenda indotto dello stabilimento siderurgico. Sono state fatte delle valutazioni e delle prospettive. Insomma, l’associazione degli industriali di Taranto ha voluto chiamare a raccolta i protagonisti dei giorni scorsi.

Presenti i sindaci della provincia, i rappresentanti del Comune e della provincia del capoluogo pugliese e, telefonicamente, anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Con oggi si inaugura ufficialmente una nuova fase in merito a quanto concerne lo stabilimento siderurgico nato negli anni '60, sotto il nome di Italsider, come una grande promessa per il territorio, ma che oggi purtroppo conta i malati di cancro (bambini compresi) e piange i suoi morti.

Ora arriva una svolta per la città perché le istituzioni e Confindustria Taranto, dopo il successo ottenuto facendo promettere ad Arcelor Mittal i pagamenti alle aziende dell'indotto, hanno deciso di fare un fronte comune per far cambiare pelle alla città. Rispetto dell'ambiente e tutela del lavoro e dell'economia locale. "La battaglia" come è stata definita durante l'incontro nell'associazione degli industriali ruota sempre intorno a queste parole, ma ora si vuole dare maggior rilievo con un fronte comune che vede coinvolti dalla stessa parte Confindustria e istituzioni. "Anche noi siamo cittadini di questa terra" dichiarano i protagonisti della vicenda. "Mi dispiace che di questo fronte non abbiano voluto far parte i sindacati", ha dichiarato il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro.

Confindustria Taranto, in veste del suo presidente, ha deciso di essere, d'ora in avanti, sede di raccordo delle istituzioni per l'evolversi della vicenda complessiva ArcelorMittal in modo da affrontarla in maniera unitaria. Perchè abbandonato temporaneamente il discorso dell'indotto-appalto e dei relativi pagamenti - che va verso la soluzione tranne qualche caso inceppato -, ora si gioca la partita più grossa: la tutela dell’ambiente e del lavoro più in generale. Confindustria Taranto si è posta come collante di queste istanze tra le istituzioni.

Oggi il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato, come detto, in collegamento telefonico mentre - oltre ai sindaci e agli amministratori del territorio - rappresentavano il Comune di Taranto l'assessore Gianni Cataldino (al posto del sindaco Rinaldo Melucci) e la Provincia di Taranto il consigliere Giampaolo Vietri (in rappresentanza del presidente Giovanni Gugliotti assente per i postumi di un intervento chirurgico).

"Il secondo passo sarà inserire in questo rapporto una più decisa tutela della salute delle persone.

È evidente che lo stabilimento, che pure ha una importanza strategica straordinaria, ha bisogno di una fortissima innovazione tecnologica con investimenti anche pubblici europei che la Regione è in grado di assicurare e di favorire per cambiare la storia e il paradigma anche nella questione della salute e dell'ambiente" ha dichiarato al telefono Emiliano, mentre in piazza i cittadini sfilavano chiedendo giustizia e tutela per la salute.

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