Taranto, si torna a scuola al rione Tamburi dopo la chiusura per inquinamento

A marzo scorso un'ordinanza del sindaco prevedeva la cessazione dell'attività scolastica nelle scuole "Deledda" e "De Carolis" del quartiere Tamburi per la loro vicinanza alle cosiddette "collinette ecologiche" di Arcelor Mittal diventate discarica abusiva di rifiuti industriali

Taranto, si torna a scuola al rione Tamburi dopo la chiusura per inquinamento

Hanno lo zaino in spalla e un sorriso sul viso, felici di tornare a scuola. Sono i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, la zona più vicina all'impianto di Arcelor Mittal (l'ex Ilva, ndr), la più grande acciaieria d'Europa. Presenti all'ingresso, oltre ai docenti e al dirigente scolastico, anche il sindaco Rinaldo Melucci, l'assessore alla pubblica istruzione e affari generali del Comune di Taranto, Debora Cinquepalmi e gli agenti di polizia. L'inquinamento e la tutela della salute sono i più grandi problemi che incombono sulla città, per questo a Taranto, e in particolare al quartiere Tamburi, il primo giorno di scuola è un evento.

I cancelli delle due scuole elementari del quartiere, la "G. Deledda" e la "U. De Carolis", sono stati riaperti, questa mattina, dopo sei mesi di chiusura. I bambini che vivono in uno dei quartieri più inquinati d'Italia cercano, da oggi, di tornare alla normalità dopo che lo scorso 2 marzo i due plessi scolastici erano stati chiusi con un'ordinanza del sindaco. Le strutture erano troppo vicine alle cosiddette "collinette ecologiche" di Arcelor Mittal, sequestrate a febbraio scorso dalla procura della Repubblica di Taranto per inquinamento. Inizialmente il decreto del sindaco prevedeva la cessazione delle attività scolastiche per trenta giorni, per poi essere prorogato fino a giugno.

Nei mesi di chiusura delle scuole, Arpa Puglia doveva effettuare il controllo e il monitoraggio della qualità dell’aria all’interno e all’esterno dei due edifici. Intanto per gli alunni era stata trovata una sistemazione alternativa in altri plessi scolastici del quartiere. La chiusura di marzo era stata adottata per motivi precauzionali e di sicurezza.

"I genitori sono stanchi e provati perché questo è un quartiere sempre in trincea. Noi asiamo qui in maniera discreta per testimoniare vicinanza e rassicurare le famiglie e i dirigenti che l'area è in sicurezza" ha dichiarato alla stampa il primo cittadino davanti ai cancelli della scuola "Deledda".
"La situazione, come ho verificato in queste due settimane, è tornata nella norma. È tutto sotto controllo. Sono stati fatti quegli interventi che era necessario svolgere: la messa in sicurezza sia degli ambienti interni che esterni della scuola e la bonifica delle cosiddette collinette ecologiche" ha dichiarato Vincenzo Stevo, il nuovo dirigente delle scuole "Deledda" e "De Carolis".

"Io oggi non dico 'finalmente si torna a scuola' " ha dichiarato una mamma, continuando "Io mando mia figlia a scuola oggi, ma la mia lotta non finisce qui. La mia e quella di tanti altri genitori. Vogliamo sapere in che luogo viviamo. Ci hanno rassicurato, ma io non sono tranquilla". C'è chi ha perso la fiducia nelle istituzioni e ha deciso di trasferire i figli nelle scuole di altri quartieri. "Gli iscritti sono passati da settecento a cinquecento" ha dichiarato ancora la mamma.

Oltre alla riapertura delle scuole, va avanti anche il progetto che presto potrà dar vita al parco giochi voluto dalla fondazione "Parole di Lulù" nel quartiere Tamburi. Il parco sarà intitolato a "Olivia", la figlia del cantautore Niccolò Fabi morta a due anni nel 2010 per una meningite fulminante. Oltre a Fabi, è interessata anche la moglie dell'artista, Shirin Amini, presidente della fondazione.

"Negli ultimi mesi - ha annunciato in una nota Francesca Viggiano, assessore comunale al Patrimonio - l'Amministrazione ha dato corso agli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo con Niccolò Fabi e la Fondazione Pizzarotti avendo raggiunto già nella scorsa primavera gli obiettivi fissati dalla convenzione".

Si cerca, così, di dare ai bambini del quartiere Tamburi di Taranto un senso di normalità e più speranza per un futuro migliore.

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