Terni, stupro al Chico Mendes: l'egiziano ottiene i domiciliari

Arriva la scarcerazione per il richiedente asilo egiziano di 18 anni accusato di avere stuprato una giovane del posto in una notte di fine giugno. Ramy Misail Nagdyun Hakim ottiene i domiciliari e lascia il carcere di Terni

Terni, stupro al Chico Mendes: l'egiziano ottiene i domiciliari

Si torna a parlare del caso di stupro avvenuto a fine giugno al Chico Mendes di Terni, dove una ragazza di 19 anni fu violentata – secondo la sua versione – da un giovane egiziano con il quale era uscita per fare una semplice passeggiata.

Dopo aver subìto la violenza all'interno del parcheggio del parco, la vittima riuscì successivamente a raggiungere le sue amiche, che la convinsero a recarsi in ospedale ed a chiedere aiuto. Presentatasi in lacrime intorno alle 4 del mattino al pronto soccorso del Santa Maria di Terni, la 19enne spiegò di essere stata stuprata da un ragazzo conosciuto quella sera. Il giovane, inizialmente gentile, l'aveva invitata a fare una passeggiata ma, una volta soli, si era completamente trasformato. Dopo aver tentato un approccio, non si era fermato dinanzi al rifiuto della ragazza e l'aveva presa con la forza, gettandola sul cofano di un'automobile posteggiata.

Questa la versione della vittima, corroborata dal personale medico dell'ospedale. La visita specialistica effettuata sulla 19enne ha infatti confermato il rapporto sessuale.

Le indagini dei caraninieri hanno successivamente portato all'identificazione e all'arresto di un 18enne egiziano, tale Ramy Misail Nagdyun Hakim, ospite di un centro d'accoglienza per minori. Incastrato dalla maglietta che indossava la notte dello stupro, lo straniero è stato arrestato a dieci giorni dalla violenza grazie al lavoro delle forze dell'ordine.

Secondo le ultime notizie, tuttavia, in queste ore il nordafricano è stato rilasciato.

La richiesta di Andrea Solini, l'avvocato che difende l'egiziano, è stata infatti parzialmente accolta dal tribunale del riesame, che ha concesso al 18enne gli arresti domiciliari dopo 27 giorni di reclusione nella casa circondariale di Vocabolo Sabbione.

In realtà il legale aveva chiesto la revoca di qualunque misura cautelare per "insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza",

come riporta il quotidiano "TerniToday". Hakim, che fin da subito si è difeso parlando di un rapporto consenziente, è dunque tornato libero. Ora si attendono le motivazioni dei giudici, che saranno depositate nei prossimi giorni.

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