Terremoto, per le casette serviranno almeno sette mesi

Il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, fa sapere che la soluzione individuata per lasciare la popolazione nei paesi colpiti dai terremoti, richiederà almeno sette mesi di lavoro

Terremoto, per le casette serviranno almeno sette mesi

Ci vorranno mesi per dare un tetto (ancorché provvisorio) ai terremotati di Amatrice e dintorni. La soluzione delle casette prefabbricate da costruire nelle zone colpite dal sisma, infatti, richiederà almeno sette mesi, come ha sottolineato Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, che ha incontrato gli sfollati ad Accumoli (Rieti). Ovviamente chi è rimasto senza casa non potrà rimanere nelle tende per tutto questo tempo, visto che l'inverno porterà temperature molto rigide.

La soluzione delle tende è stata una prima e necessaria risposta all'emergenza abitativa di chi è rimasto senza un tetto. Il desiderio dei cittadini delle zone colpite dal sisma - condiviso anche dal governo - è di rimanere nei territori. Per farlo si è pensato di procedere con la costruzione delle casette. Ma in attesa che siano pronte bisognerà trovare un'alternativa.

L'intervento del capo della Protezione civile è stato interrotto dalla scossa di terremoto di magnitudo 4.5 in zona Macerata. Per rendere conto alla popolazione di cosa si sta pensando per le sistemazioni degli sfollati insieme a Curcio erano presenti anche il commissario per l'emergenza terremoto Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

I militari impegnati sul campo

Prosegue l'impegno della Difesa a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto: oggi è stato completato il bypass al ponte "Tre Occhi" che consentirà di ripristinare la viabilità di accesso principale alla città di Amatrice. "Il bypass al ponte - spiega una nota del ministero della Difesa - oltre al ripristino della normale viabilità dopo la chiusura del ponte sulla strada regionale 260, permetterà ai mezzi pesanti di portare via le macerie, attività indispensabile per avviare i futuri lavori di ricostruzione".

"Un centinaio i militari impiegati nell'opera, 24 ore su 24, che hanno utilizzato numerosi veicoli tra cui mezzi di trasporto, autogru, escavatori ed anche una terna (macchina di movimento terra).

I lavori sono stati effettuati in sinergia con Protezione civile, Vigili del fuoco e l'Azienda strade Lazio (Astral) - spiega la nota della Difesa -. Sul campo attualmente ci sono 1.358 militari, un forte impegno che vede le migliori capacità delle Forze armate al servizio dei cittadini come sottolineato dal Libro bianco del governo".

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