Terrorismo, espulso marocchino: ​rifiutò la cittadinanza italiana

Nel 2012 si rifiuta di giurare: "Accettare la cittadinanza offende l'islam". E l'odio contro l'Italia: "Paese di miscredenti, non è adatto a farci vivere la mia famiglia". Oggi il Viminale lo ha espulso

Terrorismo, espulso marocchino: ​rifiutò la cittadinanza italiana

Con un provvedimento firmato dal ministro dell'Interno, Marco Minniti, è stato espulso un marocchino che si era rifiutato di prendere la cttadinanza italiana perché ci considera tutti dei miscredenti. Per motivi di sicurezza lo hanno fatto salire su un volo diretto in Marocco mettendo a segno il 26esimo rimpatrio del 2017. Salgono così a 158 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo islamico espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015 ad oggi.

Il marocchino espulso oggi, un 44enne residente a Santhià e sposato con una cittadina italiana convertita all'islam, era stato segnalato a seguito di approfondimenti investigativi che avevano segnalato un percorso di radicalizzazione, che lo aveva portato a considerare l'Italia "un Paese di miscredenti" non adatto a farci vivere la famiglia. E così è stato "accontentato" dal Viminale e riportato in Marocco.

Nel 2012 l'immigrato aveva addirittura rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana. In quell'occasione aveva confidato ad alcuni connazionali che l'accettazione dello status avrebbe offeso l'islam e che l'osservanza della Costituzione avrebbe violato la legge della sharia.

"Le indagini investigative acquisite sulla deriva radicale del marocchino - fanno sapere dal Viminale - sono state poi confermate anche da elementi della comunità islamica vercellese, dove in passato ha svolto funzioni di imam". Rintracciato ieri a Torino, all'esito dell'udienza di convalida, è stato espulso dal territorio nazionale e rimpatriato con un volo diretto in Marocco.

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