Lo hanno tacciato di essere un provocatore, un agitatore, un finto terrorista. Ma il suo gesto con le braccia allargate era solo un invito alla calma. Davide Buraschi, il ragazzo fotografato a torso nudo e con uno zainetto a Torino sabato sera, solo in mezzo alla folla in fuga durante la finale di Champions League fra Juventus e Real Madrid, finalmente può dire la sua.
Fornisce la propria versione dei fatti, il giovane magazziniere di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano. E, come riporta La Stampa, Buraschi spiega che non solo non era stato lui a scatenare il panico con un finto allarme bomba. Ma anzi avrebbe cercato di calmare gli animi: "Ho sollevato le braccia per cercare di calmare la folla. Volevo far capire che non c’era alcun pericolo, che bisognava stare tranquilli. Ma hanno fatto di me un capro espiatorio. Quelle immagini mostrate in tv e sui siti mi si sono ritorte contro", racconta.
Poi ricorda di aver sentito "un forte odore, forse uno spray al peperoncino o forse una fiala puzzolente di quelle che si usano per gli scherzi di Carnevale". Quindi il fuggi fuggi generale, il vuoto intorno a lui e la fidanzata Sharon, asmatica, che si sente male. D'istinto, quel gesto a braccia aperte immortalato dalle telecamere.
"Mi hanno tenuto in questura per ore - prosegue - Ho spiegato tutto quello che avevo visto e che ho fatto. È stato terribile. I media hanno fatto di me un mostro, un sobillatore.
Hanno cercato di scaricare su di me la colpa di quei mille e 500 feriti." Ora, per fortuna, si è tutto chiarito. E Davide ha potuto dimostrare di non avere alcuna responsabilità. Ma solo di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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