In occasione del "Romano Dives", la giornata internazione del popolo rom che si celebra l'8 aprile, i nomadi torinesi decidono di fondare una Consulta per rappresentare le loro istanze perché, spiegano, "la politica continua a organizzare manifestazioni contro gli insediamenti presenti in città". Nel capoluogo piemontese le persone di origine rom e sinte sono circa 2.800, che salgono a 5mila nella provincia e arrivano a 7mila se si considera tutta la Regione.
Come riporta Repubblica.it, gli organizzatori hanno spiegato che la motivazione di istituire un organo del genere proviene da una situazione in città non serena sia con la destra che con la sinistra. "La Consulta di Torino nasce in un clima da caccia alle streghe - attaccano - Proprio nella settimana in cui ricorre il primo atto politico mai messo in atto dalle nostre comunità, è stato raggiunto un record tutto particolare e cioè ben cinque manifestazioni politiche contro di noi. Si è iniziato con un incontro del Movimento 5 Stelle sul tema dei roghi tossici e della sicurezza sul bus 69, per poi passare a un convegno del Partito democratico sull'inquinamento ambientale prodotto dai rom, poi un presidio dei comitati contro l'insediamento di via Germagnano, quindi una conferenza stampa di Alemanno all'interno di un campo nomadi, fino a concludere la settimana con una manifestazione fascista nuovamente a ridosso di un insediamento". (GUARDA IL VIDEO)
"Nessuno o quasi che affronti il tema delle tante risorse in questi anni gettate al vento anziché utilizzate per affrontare i problemi - continuano i promotori della Consulta - Pochi a sfiorare il tema delle soluzioni abitative e del lavoro come possibile via d'uscita per il superamento dei campi nomadi e degli annessi problemi".
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