La Toscana ha vaccinato pure i maestri di danza prima di anziani e fragili

I Nas stanno verificando quanti di loro abbiano hanno ricevuto uno dei vaccini rivolti agli ultraottantenni, ai fragili, al personale sociosanitario e agli operatori del 118

La Toscana ha vaccinato pure i maestri di danza prima di anziani e fragili

La campagna di vaccinazione attuata in Toscana nel mirino dei Nas dei carabinieri di Firenze. I militari hanno controllato la lista del personale scolastico che nella Regione ha già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, circa 72mila persone, scoprendo che tra loro ci sono anche insegnanti delle scuole di musica e delle scuole di danza, molte delle quali chiuse in questo periodo.

Il Nucleo antisofisticazioni e sanità, come racconta La Nazione che ha portato alla luce il caso, sotto il comando del maggiore Andrea Davini sta lavorando per appurare quanti di loro abbiano hanno ricevuto il vaccino Pfizer, rivolto prioritariamente al personale sociosanitario e agli anziani over 80, e Moderna, utilizzato per pazienti fragili e operatori del 118.

Non va dimenticato che in Toscana il numero di over 80 a cui è stata somministrata almeno la prima dose del farmaco anti-Covid risulta essere decisamente basso. Secondo gli ultimi dati aggiornati a ieri, infatti, sono oltre 220mila, a cui aggiungere i 19mila ospiti delle case di riposo, su circa 320mila soggetti totali. Per questo motivo il governatore Giani ha annunciato che l’Asl è pronta a supportare i medici di famiglia che, per un motivo o per un altro, non dovessero riuscire a vaccinare gli anziani inclusi in questa categoria a casa o in ambulatorio. L’obiettivo, come conferma il segretario Fimmg regionale Alessio Nastruzzi, è riuscire ad immunizzarli tutti entro metà maggio.

Il numero degli ultraottantenni a cui è stata somministrata almeno una prima dose stona se paragonato alla generica voce di "altri vaccinati" che include oltre 170mila persone che si sono sottoposti alla prima inoculazione. Ma non è tutto. Perché anche i numeri, ben più piccoli, delle categorie prioritarie sono altro motivo di riflessione: oltre 46mila tra i 75 e i 79 anni, solo 7.300 tra i 70 e i 74, 32mila estremamente vulnerabili, 11mila operatori sociosanitari, oltre 16mila dirigenti medici, 11mila altro personale del comparto sanitario, oltre 7mila medici convenzionati e altrettanti amministrativi, oltre 4mila medici di medicina generale e, infine, 7mila tecnici del comparto.

Proprio sulla voce "altri" il Nas ha rilevato una notevole presenza di personale non sanitario e non appartenente alle categorie

prioritarie. Un caso su cui ora si farà luce. I ritardi e le presunte corsie preferenziali che potrebbero essere state utilizzate dai cosiddetti "furbetti del vaccino" non fanno altro che ritardare la fine dell’incubo coronavirus.

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